Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Anagrafe: trasloco con code e proteste
Primo giorno degli uffici decentrati in via Torino. Malumori di lavoratori e cittadini
Centinaia di persone VICENZA ad attendere il proprio turno dentro. Striscioni e bandiere dei sindacati fuori. Il primo giorno di attività nei nuovi uffici decentrati dell’Anagrafe è stato piuttosto movimentato. «Il nuovo front office non è comodo per gli utenti e gli spazi di via Torino non sono adeguati» è l’accusa. Nel frattempo, si pensa già al riutilizzo delle stanze lasciate vuote in piazza Biade: presto lì ci saranno gli uffici per la casa e il lavoro.
Centinaia di persone dentro ad attendere il proprio turno, i rappresentanti sindacali fuori con striscioni, bandiere e toni critici verso l’operato dell’amministrazione.
Ecco la fotografia della prima giornata di apertura dello sportello unico di via Torino. Ovvero del front-office, il progetto (tanto) voluto dalla Giunta e (tanto) osteggiato da alcune sigle sindacali di Palazzo Trissino, in primis dalla Cub (Confederazione unitaria di base), che ieri mattina con alcuni suoi rappresentanti si è piazzata di fronte all’ingresso della nuova sede degli uffici comunali distribuendo volantini di critica e attaccando pure uno striscione eloquente: «Il front-office della vergogna». «È un progetto nato vecchio - tuona Maria Teresa Turetta del Cub Vicenza l’open space non garantisce la dovuta privacy, ci sono problematiche di sicurezza e regna il caos fra i dipendenti. Inoltre la sede scelta è scomoda per il trasporto pubblico e non risolve le situazioni croniche di alcuni uffici come quello dell’anagrafe, dove per ottenere la carta d’identità elettronica servono ancora mesi di attesa».
Ma a parte l’iniziativa dei sindacati, l’inaugurazione del front-office ieri è avvenuta senza grandi intoppi. Anche se con qualche momento di «panico» fra i lavoratori.
Tutto inizia alle 9,30: l’apertura delle porte è fissata alle 10 ma il totem elettronico del servizio «elimina-code» non parte. «In quel momento ci siamo preoccupati - ammette l’assessore alla Semplificazione, Filippo Zanetti ma dopo una decina di minuti il servizio è partito e la tensione è scesa». Arrivano le 10, le porte si aprono e l’infodesk - lo spazio di prima accoglienza dello stabile dove 8 dipendenti comunali indirizzano i cittadini in base alle loro esigenze - viene preso d’assalto. Si forma una lunga coda, la gente mormora, c’è chi critica: «Non potevate rimanere in piazza Biade dove eravate prima? - chiede una nonna con il nipotino - era più comodo». «Solo per chi abita in centro» ribatte un dipendente comunale, ma la signora precisa: «E difatti io abito in centro». Già alle 11, però, la situazione torna alla normalità di un ufficio pubblico che ospita tutti i servizi al cittadino e che, dunque, è di norma popolato da decine di persone.
«Ho aspettato un’ora ma avevo una pratica molto particolare - dichiara Giuliana - secondo me bisogna solo avere un po’ di comprensione perché è una novità per tutti. Ma credo sia una buona soluzione». Di parere opposto Barbara: «Quasi due ore per avere a trascrizione di un documento, cambiando tre sportelli diversi perché nessuno sapeva dove mandarmi, così non va proprio».
A chiusura degli uffici (le 14 di ieri) allo sportello ieri sono transitate 400 persone: «Sono soddisfatto - chiosa Zanetti - la partenza è buona e credo che i cittadini abbiano capito la bontà del progetto».