Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Alla Curia berica quasi tre milioni dall’8 per mille

- Mauro Della Valle

«L’8 per mille? Tutti VICENZA soldi che vanno al Vaticano, oppure, se non firmi, allo Stato». «Fake news!». Così Paolo Cortellesa, dell’Ufficio studi e ricerche della Cei (Conferenza episcopale italiana), ha bollato alcune delle false informazio­ni che circolano con lo scopo di screditare «uno dei pilastri sui quali si fonda il sostegno alla chiesa cattolica». «Chiedilo a loro 2018» (www.chiediloal­oro.it), è il titolo della campagna di comunicazi­one a sostegno dell’8xmille a favore della Chiesa cattolica, che ieri ha fatto tappa a Vicenza.Nel 2017 la quota spettante alla Diocesi vicentina, secondo una perequazio­ne che viene fatta a livello nazionale, è stata di quasi 2 milioni e 800 mila euro. Di questi, oltre 1 milione e 400 mila euro sono destinati al Fondo per esigenze di culto e pastorale, quindi al sostegno della chiesa sul territorio, mentre il restante milione e 371 mila euro, va al Fondo per gli interventi caritativi, voce che riassume una serie di articolati progetti e interventi a sostegno delle persone e delle famiglie in difficoltà. La scelta di Vicenza non è stata casuale. Uno dei nove volti della campagna veicolata a livello nazionale, presentata ieri da Matteo Calabresi, è quello di Gabriele, già ospite della «Casa Beato Claudio Granzotto», in via Pasi, esempio di un progetto di housing sociale destinato a padri separati, pensionati, giovani precari e famiglie in emergenza abitativa, con l’obiettivo di aiutarli a superare una momentanea difficoltà abitativa ed economica e sostenerli verso l’autonomia. Oggi Gabriele abita nella casa «comunale» per padri separati di via Alberto Mario: «Ci ho pensato molto - dice – ma alla fine ho accettato per due motivi: per dire a chi è in difficoltà che bisogna trovare il coraggio di superare l’orgoglio personale, vincere il timore dell’umiliazion­e e chiedere aiuto; il secondo motivo è che ho scoperto molte situazioni sommerse come la mia e riscontrat­o che spesso le persone non sanno dove rivolgersi». Il direttore della Caritas vicentina, don Enrico Pajarin, spiega: «Dall’ottobre del 2014, Casa Granzotto è un luogo dove chi è in difficoltà momentanea può respirare e ricevere un sostegno, anche emotivo». Il vescovo Beniamino Pizziol aggiunge: «Nei sette anni trascorsi qui ho scoperto che sensibilit­à e solidariet­à fanno parte del Dna dei vicentini, che lo hanno ereditato dalle loro famiglie. La chiesa ha il compito di aiutare tutti spiritualm­ente, ma è anche uno sportello sociale grazie alle tante e diversific­ate realtà, come ad esempio la Caritas, ma non solo».

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