Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Le opposizioni: «Pianificazione troppo frettolosa e nessuna condivisione con il territorio»
Iter progettuale troppo frettoloso; un’unica soluzione proposta e non condivisa, né con i consiglieri di opposizione né con la città; modalità di assegnazione dei lavori inadeguate; niente confronti e zero comunicazione. Senza entrare negli aspetti tecnici del restauro del Ponte degli Alpini, il consigliere della civica Impegno per Bassano, Roberto Marin, punta il dito contro le scelte politicoamministrative.«Dopo oltre tre anni, siamo ancora al punto di partenza sottolinea - mentre le sorti del monumento palladiano malato sono ormai appese ad un filo». E questa, per il capogruppo della civica all’opposizione, è la preoccupazione maggiore. «E’ imbarazzante questo stallo che si protrae a colpi di carte bollate, al quale si aggiunge un danno di immagine», commenta. Per il consigliere Andrea Zonta di Bassano conGiunta, le conseguenze della rottura del contratto con l’impresa Vardanega, voluta dal Comune, avrà pesanti conseguenze. «Soprattutto sui tempi che si allungheranno, mentre il Ponte non può più aspettare. Credo che il peccato originale stia proprio nelle prime battute dell’iter - spiega - si sono sottovalutati alcuni aspetti per poter accelerare». Già assessore nella precedente amministrazione, Zonta si dice «colpito dalla velocità della procedura: in due mesi si è passati dal progetto preliminare all’adozione di quello esecutivo».