Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Spray urticante a scuola 23 ragazzi all’ospedale
Bussolengo, alunno spruzza una bomboletta al peperoncino. Rischia la denuncia: «Credevo fosse deodorante»
BUSSOLENGO (VERONA) Uno studente ha preso dalla borsa di una ragazza una bomboletta di spray urticante e lo ha spruzzato lungo il giro scale. E’ successo ieri in un istituto tecnico: 23 studenti sono finiti all’ospedale, 500 gli evacuati.
Mezzogiorno BUSSOLENGO (VERONA) passato da poco. In un attimo l’aria si fa irrespirabile e gli occhi iniziano a lacrimare. La gola brucia e il respiro si fa sempre più faticoso. Davide la racconta così: «Una mia compagna è entrata in aula tenendosi la maglietta sulla bocca. Non appena ha aperto la porta, abbiamo iniziato a tossire tutti quanti». Poi la sirena dell’allarme («sembrava il clacson di un’auto») e in un attimo i 500 alunni dell’Istituto tecnico «Marie Curie» di Bussolengo sono scappati in giardino.
Saranno le indagini dei carabinieri a dover chiarire se si sia trattato di un imprevisto non voluto o di una bravata sfuggita di mano. Ma intanto lo studente del quarto anno che ha premuto fino in fondo la bomboletta spray al peperoncino trovata sulle scale è destinato ad andare incontro a una denuncia per interruzione di pubblico servizio. E a dovere come minimo delle scuse ai 23 compagni di scuola che hanno trascorso il pomeriggio al Pronto soccorso.
È il preside dell’istituto, Luigi Pizzighella, a tentare di ricostruire l’accaduto: «Il ragazzo (maggiorenne, ndr) avrebbe raccolto la bomboletta, caduta dalla sacca per la ginnastica di una compagna mentre salivano le scale. Lui sostiene di averla scambiata per una bomboletta di deodorante e di non aver immaginato che potesse trattarsi di spray urticante». Versione ripetuta da molti altri ragazzi all’uscita da scuola. E l’istituto, ora, potrebbe presto prendere provvedimenti: «Non c’è stato ancora il tempo di pensarci, valuteremo con calma», prosegue il preside. Già, perché c’è ancora da badare agli ultimi alunni che lamentano bruciore alla gola.
La centrale operativa di Verona Emergenza ha inviato sul posto ambulanze e automedica. Subito è stato allestito sul posto un punto di Triage, dove il medico ha visitato uno ad uno tutti gli alunni. A creare qualche problema in più, oltre agli effetti dello spray, è stato il panico. «C’erano ragazzi che si sono spaventati. Qualcuno urlava», raccontano gli studenti mentre escono dal cancello accompagnati dai genitori. E, come sempre, qualcuno esagera un po’: «Una mia compagna ha avuto una crisi epilettica». Versione smentita dalle fonti ufficiali.I vigili del fuoco sono tra i primi a raggiungere la scuola, con tanto di specialisti del Nucleo Nbcr. Ma non sarà poi necessario effettuare rilevazioni particolari: è da subito chiaro che si è trattato dello spray antiaggressione. Ritrovata subito la bomboletta, confermato il tutto dal responsabile stesso.In un attimo il gas si è propagato per le scale e i corridoi di tutti e tre i piani dell’edificio. «Tossivamo tutti, il professore ci ha invitati a uscire e nel corridoio era ancora peggio», racconta una giovane insieme alle amiche. Una volta visitati dal medico, i ragazzi sono rientrati in classe per gli ultimi minuti di lezione. Solo in 23, alla fine, avranno bisogno di una visita più accurata in Pronto Soccorso.
I primi dodici, quelli apparsi più provati, sono stati trasferiti in ambulanza negli ospedali di Bussolengo, Peschiera e Verona. Solo in tre in codice giallo, gli altri in condizioni non gravi. Nei Pronto Soccorso sono state ore frenetiche e si è rischiato l’«overbooking». Verso le 14.30 un secondo gruppo di cinque ragazzi è stato portato dai vigili del fuoco all’ospedale di Bussolengo. Volti rilassati, chiacchieravano tra di loro e scherzavano. Qualche ora più tardi, anche gli ultimi sei sono stati accompagnati per una visita al Pronto Soccorso. Emergenza rientrata, mentre i genitori tiravano un sospiro di sollievo. «Per fortuna non ci sono state gravi conseguenze — commenta in serata il sindaco Paola Boscaini —. Credo nessuno immaginasse un epilogo di questo tipo, nemmeno l’autore del gesto che mi auguro abbia avuto modo di ravvedersi».
L’allarme All’improvviso 500 ragazzi sono stati costretti a fuggire nel cortile dell’istituto