Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Abuso edilizio» a Grumolo: sindaco, vice e parenti vanno a processo
GRUMOLO Concessioni edilizie per l’accusa non regolari ed attestazioni false, un ampliamento e una richiesta di cambio destinazione d’uso sotto i riflettori e il dito puntato contro degli amministratori comunali di Grumolo, che secondo l’opposizione sarebbero incappati in alcune irregolarità e avrebbero fatto i loro interessi. È di qualche anno fa la segnalazione di un cittadino, Agostino Cogo, che aveva fatto scattare l’inchiesta della Forestale che dal prossimo autunno approderà in aula con sei persone sul banco degli imputati. Si tratta del sindaco Flavio Scaranto, del vicesindaco Andrea Turetta, di suo fratello e padre Martino e Romeo Turetta, del tecnico comunale Nicola Bisognin e dell’ingegnere Sergio Zaccaria di Longare. A partire da ottobre avranno la possibilità di difendersi in aula dalle contestazioni: abuso d’ufficio e abuso edilizio, ma anche falsità ideologica in atto pubblico i reati ai quali rispondono a vario titolo. Gli imputati sono convinti di poter provare la loro innocenza, a partire dal primo cittadino, assistito dall’avvocato Nando Cogolato: «Le accuse sono infondate – dichiara il legale tutte le pratiche sono state istruite come da regolamento, seguendo le indicazioni regionali del Piano casa». Fra le contestazioni sollevate un permesso di costruire con oggetto una sanatoria depositato nel 2014 da Martino Turetta e che non avrebbe dovuto essere concesso, un cambio di destinazione d’uso di un rustico che aveva chiesto Andrea Turetta (che risponde di falso), e un ampliamento concesso al suo genitore e a suo fratello. Pratiche viziate per l’accusa, che hanno portato a contestare a sindaco e dipendente l’abuso d’ufficio, mentre rispondono di abuso edilizio in merito all’ampliamento i due Turetta, committente e proprietario, assieme al direttore ai lavori.