Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ponte, Poletto firma l’ordinanza Vardanega deve togliere le dighe
Obbligo di iniziare i lavori lunedì per ragioni di «incolumità pubblica»
BASSANO Un’ordinanza urgente per imporre alla Nico Vardanega Costruzioni la rimozione degli sbarramenti di ghiaia e sassi costruiti nell’alveo del Brenta a protezione del cantiere per il restauro del Ponte degli Alpini.
L’ha firmata ieri il sindaco Riccardo Poletto «per motivi di sicurezza». Entro lunedì, l’impresa - che prima della risoluzione del contratto aveva l’appalto dei lavori - dovrà iniziare l’operazione. Non è quindi stata accolta la proposta della ditta di lasciare le dighe al loro posto in vista della di passare all’attacco.
«L’ordinanza urgente è giustificata da ragioni di incolumità pubblica», dice Poletto che ha mandato la stessa mail alla prefettura di Vicenza e al Genio civile regionale.
«Anche da recentissime comunicazioni con gli enti preposti, è stato ribadito che la permanenza delle dighe in alveo potrebbe avere effetti molto seri se si verificassero persistenti piogge come spesso capita in questo periodo motiva il sindaco nell’atto amministrativo -. In caso di piena del fiume, la quantità di matenon riale inerte con cui sono state realizzate costituisce un ostacolo al fluire dell’acqua».
Se l’impresa non procederà entro lunedì, già martedì il Comune si metterà in moto: nel caso in cui la Vardanega dovesse adempiere, sarà l’ente a farlo, ma la spesa sarà messa nel conto della ditta. Questo per quanto riguarda lo «scontro tecnico», ma in atto ce n’è anche uno «politico». Sugli ultimi sviluppi della vicenda ribattezzata «pontopoli», le minoranze hanno chiesto un consiglio straordinario e urgente. Non solo.
«Per rispetto del nostro ruolo istituzionale, vorremmo che ad ogni seduta il sindaco, o chi per esso, ci aggiornasse sulla situazione ponte», sostengono.
Una richiesta che nasce dalla «necessità di essere informati e di capire. Rappresentiamo migliaia di cittadini che spesso di domandano cosa stia succedendo - ribadiscono -. Inoltre, la maggioranza non può chiederci di collaborare se non siamo messi al corrente di quello che accade. Senza contare che il famoso sito internet del cantiere è fermo a febbraio 2016». Sulla nomina di un commissario straordinario dei lavori, le opposizioni si dividono. C’è chi è d’accordo, come Stefano Monegato; gli altri consiglieri invitano alla prudenza «almeno fino a quando non saranno confermate le responsabilità della questione».