Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ponte, Poletto firma l’ordinanza Vardanega deve togliere le dighe

Obbligo di iniziare i lavori lunedì per ragioni di «incolumità pubblica»

- Raffaella Forin

BASSANO Un’ordinanza urgente per imporre alla Nico Vardanega Costruzion­i la rimozione degli sbarrament­i di ghiaia e sassi costruiti nell’alveo del Brenta a protezione del cantiere per il restauro del Ponte degli Alpini.

L’ha firmata ieri il sindaco Riccardo Poletto «per motivi di sicurezza». Entro lunedì, l’impresa - che prima della risoluzion­e del contratto aveva l’appalto dei lavori - dovrà iniziare l’operazione. Non è quindi stata accolta la proposta della ditta di lasciare le dighe al loro posto in vista della di passare all’attacco.

«L’ordinanza urgente è giustifica­ta da ragioni di incolumità pubblica», dice Poletto che ha mandato la stessa mail alla prefettura di Vicenza e al Genio civile regionale.

«Anche da recentissi­me comunicazi­oni con gli enti preposti, è stato ribadito che la permanenza delle dighe in alveo potrebbe avere effetti molto seri se si verificass­ero persistent­i piogge come spesso capita in questo periodo motiva il sindaco nell’atto amministra­tivo -. In caso di piena del fiume, la quantità di matenon riale inerte con cui sono state realizzate costituisc­e un ostacolo al fluire dell’acqua».

Se l’impresa non procederà entro lunedì, già martedì il Comune si metterà in moto: nel caso in cui la Vardanega dovesse adempiere, sarà l’ente a farlo, ma la spesa sarà messa nel conto della ditta. Questo per quanto riguarda lo «scontro tecnico», ma in atto ce n’è anche uno «politico». Sugli ultimi sviluppi della vicenda ribattezza­ta «pontopoli», le minoranze hanno chiesto un consiglio straordina­rio e urgente. Non solo.

«Per rispetto del nostro ruolo istituzion­ale, vorremmo che ad ogni seduta il sindaco, o chi per esso, ci aggiornass­e sulla situazione ponte», sostengono.

Una richiesta che nasce dalla «necessità di essere informati e di capire. Rappresent­iamo migliaia di cittadini che spesso di domandano cosa stia succedendo - ribadiscon­o -. Inoltre, la maggioranz­a non può chiederci di collaborar­e se non siamo messi al corrente di quello che accade. Senza contare che il famoso sito internet del cantiere è fermo a febbraio 2016». Sulla nomina di un commissari­o straordina­rio dei lavori, le opposizion­i si dividono. C’è chi è d’accordo, come Stefano Monegato; gli altri consiglier­i invitano alla prudenza «almeno fino a quando non saranno confermate le responsabi­lità della questione».

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Fermo Il cantiere del ponte degli Alpini fermo orami da mesi

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