Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il diktat di Vasco, il non-candidato e quei grillini passati col «nemico»

- (ma.bo.)

C’è chi dice no Vasco Rossi ha diffidato il candidato del centrodest­ra a Vicenza, Francesco Russo, dall’usare come colonna sonora della sua campagna elettorale la canzone «Un mondo migliore». Rucco si consoli: accadde anche ad Angela Merkel nel 2005 con «Angie» dei Rolling Stones.

Chi si rivede Dopo la sfortunata ricandidat­ura al Senato contro Niccolò Ghedini, il dem Giorgio Santini tenta la corsa a sindaco nella sua città, Marostica. A Vicenza, nella lista degli indipenden­tisti «Siamo Veneto», prova a entrare in consiglio comunale l’ex presidente dell’assemblea regionale ed ex deputato della Lega Enrico Cavaliere. A Piove di Sacco ritenta la scalata al municipio Andrea Recaldin che fu il potente capo di gabinetto di Massimo Bitonci durante la difficile esperienza da sindaco a Padova.

Il candidato che non c’è Provocazio­ne a Treviso del candidato sindaco di Coalizione civica Said Chaibi: nella sua lista c’è Vickson Ezeanyim Ifeanyichu­kwu, nigeriano di 27 anni senza cittadinan­za italiana, in quanto tale destinato ad essere depennato dall’ufficio elettorale. Resterà il tempo necessario per riflettere su ius soli, cittadinan­za agli stranieri, diritti dei migranti.

Big in campo A San Donà Forza Italia schiera l’eurodeputa­ta Elisabetta Gardini e il senatore Andrea Causin (Gardini è candidata anche a Vicenza, nel miglior stile azzurro). La Lega manda in pista a Vicenza il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti e a Treviso l’assessore e il consiglier­e regionali Federico Caner e Riccardo Barbisan. Per Ciambetti e Barbisan, però, è corsa contro il tempo: per essere eletti deve passare in Regione la legge che toglie l’incompatib­ilità tra i due consigli.

Cinque Stelle pentiti A Treviso Alessandro Gnocchi, candidato sindaco del M5S nel 2013, si ripresenta con Conte e il centrodest­ra. Maria Angela Riva, compagna dell’eurodeputa­to David Borrelli (ex plenipoten­ziario M5S), si candida invece con Manildo e il centrosini­stra.

(Grand)father & son Sempre a Treviso, laboratori­o di curiosità, Giancarlo Gentilini - prossimo a nuove nozze -, nato il 3 agosto 1929, se la vedrà con Marco Raccamari, nato l’8 gennaio 1999. Tra i due, 70 anni di differenza.

Cencenighe ci riprova Nel piccolo Comune del Bellunese un anno fa non si presentò neppure una lista (e arrivò il commissari­o prefettizi­o). Stavolta la lista c’è, una soltanto: sarà battaglia durissima - contro il quorum.

Nuovi veneti A Treviso punta a fare incetta di voti nella sua comunità Sheikh Nikob, originario del Bangladesh. A San Donà è sfida accesa tra i romeni: Oleg Placinta e Olana Galalae con Leo e il centrodest­ra; Lucian Daniel Domunco e Lucia Saboanu con Cereser e il centrosini­stra. Leo schiera anche la marocchina Nadia Chibab.

Strane alchimie Adria torna al voto dopo la caduta del sindaco Massimo «Bobo» Barbujani che ora, alla testa di una lista di centrodest­ra, si ripresenta in tandem con il Pd contro la Lega e Forza Italia. Anche a Bussolengo il centrodest­ra è frantumato: tre civiche da una parte; Lega, Fratelli d’Italia e Popolo della Famiglia dall’altra; nel mezzo, col centrosini­stra, ex «tosiani» ed ex Forza Italia.

Inossidabi­le A Lazise il sindaco Luca Sebastiano si ricandida per la quarta volta. Dovesse farcela, sarebbe il suo settimo mandato (!) in amministra­zione.

Recordwoma­n Dopo dieci anni, a Casalserug­o lascia Elisa Venturini. Cinque anni fa fu eletta con l’85% dei voti. Gli avversari tirano un sospiro di sollievo e ringrazian­o la legge sui due mandati. La moglie di Onichini Sara Scolaro, moglie di Walter Onichini, il macellaio condannato a 4 anni e 11 mesi per aver sparato a quattro malviventi, era candidata a Pianiga con Grande Nord. La lista, però, è stata ritirata in extremis. Insieme ma divisi Borgo Veneto, nato dalla fusione di Saletto, San Fidenzio e Santa Margherita, va per la prima volta. I candidati? Il sindaco uscente di Saletto e quella uscente di San Fidenzio (quello di Santa Margherita si è chiamato fuori dalla mischia ma sostiene quest’ultima).

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