Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

M5S, la lista e la rabbia Di Bartolo: «Traditi i principi del Movimento»

Il gesto (simbolico) «per rispetto degli attivisti». E c’è chi lascia

- Gian Maria Collicelli

La lista c’è, il candidato sindaco pure, il simbolo no. E per il Movimento cinque stelle di Vicenza si preannunci­a un fine settimana ad alta tensione, visto che entro oggi - o al più tardi domani mattina - è richiesto il rispetto delle norme elettorali e dunque la consegna della «certificaz­ione». «Molti attivisti ancora non credono che stia succedendo tutto questo, la speranza è l’ultima a morire e a noi sta arrivando il sostegno da tutti Italia» dichiara il consiglier­e comunale Daniele Ferrarin. È stato lui a convocare in Comune, ieri mattina, esponenti pentastell­ati, il candidato sindaco Francesco Di Bartolo e pure l’ex parlamenta­re M5S Enrico Cappellett­i per la consegna della lista elettorale. Un’iniziativa simbolica, ma non solo.

Il Movimento a Vicenza infatti è in campo da tempo con un candidato sindaco e da due mesi ha chiesto ai vertici nazionali - il capo politico Luigi Di Maio è anche il proprietar­io pro-tempore dei diritti di utilizzo del simbolo pentastell­ato - di ottenere l’autorizzaz­ione ad apporre il logo in cima alla lista di candidati vicentini, che in gergo tecnico si chiama «certificaz­ione». In due mesi nessuno ha risposto e alla scadenza per la presentazi­one delle liste fissata per legge alle 12 di ieri quel documento non era ancora arrivato. Dunque, norme vogliono che il M5S venga escluso dalla partita elettorale. Ma il gesto dei pentastell­ati di ieri delinea una nuova scadenza. In sostanza il limite temporale di ieri era riferito alla consegna delle liste elettorali al segretario generale del Comune, che aveva «solo» l’obbligo di verificare la conformità delle richieste presentate. Nel merito del rispetto di tutte le norme in materia di candidati e autorizzaz­ioni non è la segreteria comunale bensì la commission­e elettorale circondari­ale ad esprimersi in modo definitivo. Il tutto fra oggi e domani. E si valuta lista per lista. Ieri il segretario generale ha accettato la lista M5S, inviandola per ultima alla commission­e (i pentastell­ati l’hanno consegnata alle 11.30) la quale valuterà l’elenco di nomi, cognomi e documenti per ultima e quindi non prima di stasera-domattina. Ecco, questa finestra di tempo è l’ultima chance per il Movimento per ottenere quella certificaz­ione e quindi potersi presentare alle urne. E Vicenza non è nemmeno l’unica: lo stesso ostacolo del simbolo negato è stato riscontrat­o anche a Castelgomb­erto, dove però gli attivisti hanno deciso di non presentare la lista.

Ma nel frattempo amarezza e delusione sono i sentimenti che occupano l’animo degli esponenti vicentini, fra i quali c’è pure chi, nelle chat, medita di abbandonar­e il M5S. «La città di Vicenza senza un progetto del Movimento cinque stelle avrà un futuro diverso - chiosa Ferrarin - ci sono grandi battaglie che nessuno combatterà al posto nostro». Lui si è auto-sospeso da consiglier­e comunale, che condivide (con poco dialogo) con la capogruppo Liliana Zaltron, ieri invitata all’iniziativa in Comune ma assente: «Non ritengo corretto presentare la lista senza l’avallo del Movimento» dichiara. Il più duro, forse, è Di Bartolo: «Sono sconcertat­o dal fatto che non vengano date risposte da parte dei vertici nazionali - commenta - è una mancanza di rispetto verso gli attivisti, gli elettori. So che è successo anche a Siena, ma a me sembra che questi comportame­nti tradiscano i principi stessi del Movimento, dove si riconosce a tutti i cittadini il ruolo di governo e di indirizzo senza la mediazione di organismi direttivi o rappresent­ativi». Incentrate sulla speranza, invece, le parole di Cappellett­i: «La partecipaz­ione dei cittadini alla vita politica è il dna del Movimento per cui invito a mantenere la speranza e non mollare mai, un ripensamen­to ci può essere e le vicende del 4 marzo insegnano». E questa linea accomuna molti degli attivisti presenti ieri in Comune: «Lotterò nel Movimento ancora più forte d’ora in poi e mi attendo spiegazion­i» dichiara Carmine. Gli fa eco Vicente: «I temi della nostra attività politica vengono prima di noi stessi e dunque rimarrò nel Movimento».

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