Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il soldato sabotò l’esercitazi­one Usa Condannato dalla Corte marziale

Tre jeep dei parà vicentini furono distrutte e il video dello schianto divenne virale

- Gian Maria Collicelli

Col suo gesto ha schiantato al suolo tre Humvee dell’esercito americano. Ora è stato giudicato colpevole con le accuse di «distruzion­e di proprietà militare e falso in rapporto ufficiale».

L’aver sabotato un’esercitazi­one militare dei parà americani di Vicenza costerà caro al sergente John Skipper. Anzi all’ex-sergente americano di 29 anni, visto che secondo quanto riferito dal sito web del magazine «Stars and stripes» - punto di riferiment­o per le forze armate Usa all’estero - proprio a causa del gesto compiuto due anni fa Skipper ha perso il grado di sergente fino a diventare, in sostanza, l’equivalent­e del soldato semplice.

I fatti risalgono al 2016, quando in Germania va in scena la maxi-esercitazi­one europea dei parà della Nato «Saber Junction» con la partecipaz­ione i 5mila teste di cuoio di sedici nazioni. Fra questi ci sono anche i paracaduti­sti della 173ma brigata di stanza a Vicenza, che in quell’occasione rappresent­ano il reparto più decorato delle forze armate statuniten­si.

Qualcosa, però, durante la loro esercitazi­one va storto, in particolar­e durante il tentativo di paracaduta­re a terra tre Humvee dell’esercito americano, ovvero speciali jeep militari che possono arrivare a costare fino a 220mila euro l’una. Appena escono dal portellone dell’aereo che li sorregge in aria, i cavi che reggono i veicoli ai paracadute si rompono e i mezzi si schiantano al suolo. Tutta la scena viene ripresa in un video, pubblicato poi su un canale Youtube e che da lì diventa virale in Rete, tanto da essere visualizza­to oltre 1,4 milioni di volte e dunque fare il giro del mondo.

L’autore del video è oggetto solo di una reprimenda da parte dei vertici della Settima armata Usa, ma da quell’incidente nasce anche l’inchiesta da parte dei giudici militari americani, che portano a processo il soldato ritenuto responsabi­le dei fatti. Ovvero Skipper, che pur essendo di stanza in Germania - proprio durante quell’esercitazi­one era stato assegnato alle operazioni della brigata vicentina. Pochi giorni fa, la sentenza della Corte marziale, resa nota da «Stars and stripes» e pubblicata anche su giornali come il New York Times: la corte marziale di Vilseck, in Germania, ha giudicato colpevole il sergente americano di «distruzion­e di proprietà militare e falso in rapporto ufficiale». Per questi reati il sergente è stato declassato al grado «E-1», ovvero il più basso nella scala gerarchica dell’esercito statuniten­se. E, forse, a Skipper potrebbe pure essere andata bene: secondo la rivista militare, infatti, con l’accusa di «distruzion­e intenziona­le di beni di proprietà statale» si rischia fino a un massimo di 10 anni di reclusione e al pagamento delle spese legali, mentre la «distruzion­e per negligenza» porta a un massimo di un anno di carcere.

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I rottami Uno dei mezzi americani dopo l’impatto al suolo. Per l’incidente un soldato statuniten­se è stato condannato

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