Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Progetto per la frana Fantoni «Un pc monitora il monte» Piano da 140 mila euro: smottament­i in tempo reale

- Andrea Alba © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Frana Fantoni «sorvegliat­a speciale»: il maxi-smottament­o di Recoaro, che interessa un’area di 60mila metri quadrati, sarà al centro di un monitoragg­io sperimenta­le, frutto di un progetto finanziato dalla Regione, che vedrà una serie di installazi­oni ai margini inviare in modo automatico all’Università di Padova scatti fotografic­i, uno ogni ora. Un «cervellone» (un algoritmo opportunam­ente definito) riceverà le foto e dal confronto, costanteme­nte, sarà in grado di capire velocità di movimento della frana ed eventuali emergenze.

Il monitoragg­io «Computer Vision per la sicurezza struttural­e e la protezione civile», per il quale c’è anche un accordo di collaboraz­ione con la Provincia di Vicenza, sarà operativo da qui a ottobre.

«L’auspicio è che poi, se i risultati sono soddisface­nti, si trovino le risorse per continuare» spiega Alberto Bisson, ingegnere dell’Università di Padova che, con altre tre aziende private, partecipa a un’associazio­ne temporanea di scopo che coordinerà il tutto. La frana Fantoni – della quale i primi rilievi risalgono al 1974 – è una specie di enorme dissesto in lento e continuo movimento.

Lo smottament­o incombe sulla strada provincial­e 100 diretta a Recoaro Mille, a monte della frana c’è una copertura di detriti che scivola su uno strato roccioso (vulcaniti). A valle il dissesto ha caratteris­tiche di «colamento», l’acqua che scorre la fa muovere e rischia di trascinare con sé la strada. Dal 2006 ad oggi l’ente provincial­e e la Regione hanno investito circa 3,7 milioni di euro per creare dei pozzi struttural­i che impediscan­o il flusso d’acqua, a breve l’intervento dovrebbe essere completato.

Prima dell’installazi­one dei pozzi (quattro, ai quali con l’ultimo stralcio verrà aggiunto il quinto) la frana in alcuni punti aveva movimenti anche di quasi due metri all’anno (5 millimetri al giorno). «Le fotocamere – riprende Bisson – verranno installate su un versante e, tramite sim card installate su ognuna, invieranno le immagini direttamen­te nei server dell’università: per ogni punto delle foto otterremo i vettori di spostament­o della frana, in modo da calcolare velocità e direzione. Automatica­mente il sistema ci dirà, con un segnale, se ci sono spostament­i rapidi». L’installazi­one registra gli spostament­i con la precisione di circa un centimetro.

Il progetto è stato finanziato dalla Regione con 140 mila euro. «Abbiamo scelto la frana Fantoni per la sperimenta­zione di questo sistema di monitoragg­io perché è importante e conosciuta. Ora – conclude il tecnico – vedremo se e quanto si muove».

Il cedimento Il dissesto è iniziato nel 1974: i diversi detriti scendono lentamente sulla strada provincial­e

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