Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Progetto per la frana Fantoni «Un pc monitora il monte» Piano da 140 mila euro: smottamenti in tempo reale
Frana Fantoni «sorvegliata speciale»: il maxi-smottamento di Recoaro, che interessa un’area di 60mila metri quadrati, sarà al centro di un monitoraggio sperimentale, frutto di un progetto finanziato dalla Regione, che vedrà una serie di installazioni ai margini inviare in modo automatico all’Università di Padova scatti fotografici, uno ogni ora. Un «cervellone» (un algoritmo opportunamente definito) riceverà le foto e dal confronto, costantemente, sarà in grado di capire velocità di movimento della frana ed eventuali emergenze.
Il monitoraggio «Computer Vision per la sicurezza strutturale e la protezione civile», per il quale c’è anche un accordo di collaborazione con la Provincia di Vicenza, sarà operativo da qui a ottobre.
«L’auspicio è che poi, se i risultati sono soddisfacenti, si trovino le risorse per continuare» spiega Alberto Bisson, ingegnere dell’Università di Padova che, con altre tre aziende private, partecipa a un’associazione temporanea di scopo che coordinerà il tutto. La frana Fantoni – della quale i primi rilievi risalgono al 1974 – è una specie di enorme dissesto in lento e continuo movimento.
Lo smottamento incombe sulla strada provinciale 100 diretta a Recoaro Mille, a monte della frana c’è una copertura di detriti che scivola su uno strato roccioso (vulcaniti). A valle il dissesto ha caratteristiche di «colamento», l’acqua che scorre la fa muovere e rischia di trascinare con sé la strada. Dal 2006 ad oggi l’ente provinciale e la Regione hanno investito circa 3,7 milioni di euro per creare dei pozzi strutturali che impediscano il flusso d’acqua, a breve l’intervento dovrebbe essere completato.
Prima dell’installazione dei pozzi (quattro, ai quali con l’ultimo stralcio verrà aggiunto il quinto) la frana in alcuni punti aveva movimenti anche di quasi due metri all’anno (5 millimetri al giorno). «Le fotocamere – riprende Bisson – verranno installate su un versante e, tramite sim card installate su ognuna, invieranno le immagini direttamente nei server dell’università: per ogni punto delle foto otterremo i vettori di spostamento della frana, in modo da calcolare velocità e direzione. Automaticamente il sistema ci dirà, con un segnale, se ci sono spostamenti rapidi». L’installazione registra gli spostamenti con la precisione di circa un centimetro.
Il progetto è stato finanziato dalla Regione con 140 mila euro. «Abbiamo scelto la frana Fantoni per la sperimentazione di questo sistema di monitoraggio perché è importante e conosciuta. Ora – conclude il tecnico – vedremo se e quanto si muove».
Il cedimento Il dissesto è iniziato nel 1974: i diversi detriti scendono lentamente sulla strada provinciale