Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tre vicentini travolti da una valanga
Tragedia sfiorata in Trentino: ma sono tutti ricoverati in condizioni serie
L’escursione, per tre VICENZA alpinisti vicentini, ieri ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Sono stati travolti dal una valanga, in mattinata, nella zona delle Pale di San Martino. Trasportati subito in ospedale Daniele Schiavo, di 55 anni, con il figlio di 25 anni, e Rosanna Canale, 48 anni di Isola Vicentina.
Gli alpinisti avrebbero riportato diverse fratture: la massa di neve e detriti non li ha sepolti, ma li ha trasportati fino a valle.
Sopravvissuti alla valanga TRENTO che si è staccata dall’alto e che li ha travolti in pieno, scaraventati a valle, spinti a metri di distanza. Un’enorme massa di neve che però non li ha sepolti del tutto. Protagonisti tre alpinisti vicentini ora ricoverati negli ospedali di Trento e Treviso: Daniele Schiavo, 55 anni, istruttore di alpinismo del Cai di Montecchio Maggiore, il figlio Francesco di 25, e una loro amica, Rosanna Canale, 48 anni di Isola Vicentina. Ieri mattina erano sulle Pale di San Martino per un’uscita quando una slavina si è staccata lungo il canale Bureloni, a quota 2.400 metri, e sono rimasti feriti, per i colpi ricevuti dalla massa di neve e detriti che li ha presi in pieno e dai quali sono riusciti a riemergere.
Il gruppo di vicentini appassionati (ed esperti) di montagna stava salendo a piedi in cordata per la via nord quando è stato sorpreso dall’ammasso di neve. E ha visto in faccia la morte. A dare l’allarme, intorno alle 11, un alpinista che si trovava in zona e ha assistito alla scena.
«Nonostante tutto sono stati fortunati – il commento del presidente del Cai di Montecchio Maggiore, Giovanni Beato, che spiega – a provocare la valanga è stato un gruppo di alpinisti che si trovava sulla cima». Immediato l’intervento dell’Area operativa Trentino orientale del Soccorso alpino. Alle operazioni di recupero dei tre alpinisti hanno partecipato tre elicotteri, due di Trento e uno di Belluno, che hanno verricellato le equipe mediche sui feriti (uno degli elicotteri ha poi recuperato anche altri alpinisti sulla cima, poco distanti da dove si era verificata una seconda valanga). Dopo le prime cure mediche i vicentini sono stati caricati ed elitrasportati in ospedale.
Schiavo, l’istruttore Cai, è ricoverato a Treviso: avrebbe riportato seri traumi e pure delle perforazioni causa ramponi e rimane sotto stretta osservazione. Il figlio Francesco, portato all’ospedale di Trento, si sarebbe invece rotto una gamba. Più serie le condizioni della donna, ex socia del Cai di Montecchio (iscritta al Cai di Schio), anche lei a Trento: secondo quanto è stato possibile sapere ha delle costole rotte e una sospetta frattura del bacino. I medici si sono riservati la prognosi per lei.
«Siamo in contatto con la moglie di Daniele e stiamo cercando di avere più notizie possibili sullo stato di salute dei tre, siamo in apprensione per loro – fa sapere Beato – di certo non sono degli sprovveduti in montagna, Daniele è uno dei nostri istruttori più capaci, aveva in programma un’uscita con la scuola di alpinismo anche la prossima settimana».