Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vicenza, salvezza e a capo
Playout di C A Santarcangelo arriva il pareggio che chiude con un sospiro di sollievo una stagione disastrosa. Martedì l’asta per la società. Rosso è favorito: i tifosi sperano
Il Vicenza resta in C. La VICENZA salvezza è arrivata al 96’, quando l’arbitro ha fischiato la fine scatenando l’esultanza dei tifosi biancorossi. La permanenza in categoria è stata sofferta fino alla fine: al gol di Giacomelli, segnato all’82esimo, il Vicenza avrebbe potuto chiudere la partita sei minuti dopo con un rigore che però Ferrari ha calciato sul palo. Il Santarcangelo, che per salvarsi avrebbe dovuto segnare due gol, ha ripreso a crederci ma ha segnato solo la rete del pareggio a quaranta secondi dalla fine, lunghissimi per la squadra e i tifosi del Vicenza. Salvezza al termine di una stagione in cui è successo veramente di tutto. Ripensandoci, a bocce ferme, già il primo giorno di ritiro si doveva capire che sarebbe stato un campionato complicato. La truppa biancorossa è partita per Roana formata da dodici giocatori, cinque della Primavera, due in prova e solo cinque erano elementi scelti per comporre l’organico della prima squadra a disposizione del tecnico Alberto Colombo. Erano i giorni in cui Vi. Fin., finanziaria vicentina proprietaria del club , stava per cedere la maggioranza a Boreas Capital Sarl, una holding lussemburghese rappresentata dall’ingegner Francesco Pioppi.
Sembrava fosse questione di giorni, poi il passaggio di quote è stato rimandato a novembre ma anche allora non se ne fece niente. La società di fatto da novembre è rimasta senza una proprietà operante, con la prova che tutto stesse andando a rotoli arrivata il 18 di dicembre quando, dopo una cessione lampo a titolo personale a Fabio Sanfilippo, gli stipendi e relativi contributi ai giocatori e ai dipendenti non sono stati pagati. L’ora del fallimento si è fatta sempre più consistente e il dramma sportivo e societario si è concretizzato il 18 di gennaio, quando il tribunale di Vicenza ha deciso di staccare la spina ad una società agonizzante. La nomina del curatore fallimentare Nerio De Bortoli ha portato un po’ di serenità per un paio di mesi, ma poi le difficoltà a portare avanti l’esercizio provvisorio hanno nuovamente portato incertezze ed ansie all’interno della squadra, che ha iniziato a giocare male e a perdere una gara dietro l’altra.
Il cambio di panchina tra Franco Lerda e l’esonerato Nicola Zanini ha in realtà peggiorate le cose, con il Vicenza che nella gestione del tecnico piemontese non ha vinto una partita che sia una, sprofondando all’ultimo posto in classifica che ha condannato i biancorossi allo spareggio play out contro il Santarcangelo. Il ritorno di Nicola Zanini e Gino Sterchele sulla panchina ha consentito alla squadra di giocare i playout con il sostegno del pubblico biancorosso, che anche nella città romagnola si è confermato di un’altra categoria. Bastava girare per Santarcangelo fin dal primo pomeriggio per vedere solo tifosi del Vicenza con sciarpe e bandiere biancorosse, con i 900 posti del settore riservato agli ospiti nel vecchio stadio Valentino Mazzola che non sono bastati per accogliere tutti i tifosi del Vicenza che, anche senza biglietto, non hanno voluto restare in città ad ascoltare la partita alla radio.
Adesso i tifosi chiedono un futuro diverso, con meno sofferenze e con obiettivi importanti, come la tradizione di questa gloriosa società impone. Molto, se non tutto, dipenderà dall’asta in programma martedì prossimo, in cui Renzo Rosso pare il favorito ma dove non sono escluse sorprese. La cosa importante è che chi acquisirà il Vicenza abbia serietà e potenzialità economiche che consentano al club di cancellare gli ultimi disastrosi quindici anni.