Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Maroso (Siamo Veneto): dico no ai campi nomadi Esordio elettorale per l’indipenden­tista: «Il mio obiettivo? Entrare in consiglio comunale»

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VICENZA È la prima volta che si presenta al voto per le elezioni amministra­tive anche se la sua lista, cinque anni fa, ci aveva provato, ma fu esclusa a causa di un problema con le firme presentate. Ora gli indipenden­tisti di Siamo Veneto sono in corsa per Palazzo Trissino e il loro volto è quello di Andrea Maroso, vicentino di 42 anni e di profession­e consulente aziendale per la sicurezza dei lavoratori. Quali sono a suo avviso i problemi di Vicenza?

«Il problema principale della città è l’ingerenza da parte dello Stato italiano. Vicenza in vent’anni è stata sventrata dallo Stato. Al ministero della Difesa dobbiamo la nuova base americana Del Din, al ministero della Giustizia il tribunale a Borgo Berga, al ministero dell’Economia il fallimento di BpVi, la gestione dei migranti. I problemi di Vicenza vengono tutti da Roma, che non sa gestire e non sa avere rispetto dei cittadini. Sui temi concreti, però, dico

anche che le priorità sono sicurezza, la scarsa vitalità del centro storico e il nodo dell’ambiente e dello smog». Si è candidato perché?

«Per migliorare il futuro dei miei figli, perché per me la scelta è fra emigrare oppure metterci la testa e dare un futuro attraverso l’indipenden­za del Veneto». Cosa si aspetta dal voto in termini di preferenze? «Il fatto di esserci è già un

successo. Il mio obiettivo è comunque entrare in consiglio comunale, allora potrò dirmi soddisfatt­o».

Che effetto fa giocare una partita contro due sfidanti dati per favoriti come Otello Dalla Rosa (centrosini­stra) e Francesco Rucco (centrodest­ra)?

«L’effetto brutto è quello di buttare via energie enormi, anche perché io distribuis­co lettere e attacco manifesti, ho

una piccola squadra che mi aiuta ma la parte burocratic­a e comunicati­va è tutta in capo a me. Ma c’è pure un effetto positivo ed è quello di constatare che non ho alcuna competenza inferiore rispetto agli altri candidati. Conosco la città come gli altri e ho titolo per parlare di ogni argomento che riguarda Vicenza».

Il primo atto che farebbe da sindaco di Vicenza o che vorrebbe fosse realizzato dalla nuova Giunta.

«Se ci sono io le prime due cose saranno non giurare sulla fascia tricolore e fare un referendum per abolire i campi nomadi. E quest’ultima è anche la prima cosa che vorrei fosse fatta in città con un altro primo cittadino».

Nell’eventualit­à si arrivasse al ballottagg­io il 24 giugno, come si porrà?

«Metterò una bandiera della Serenissim­a in mano ai due candidati e sceglierò quello a cui sta meglio».

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Consulente Andrea Maroso è uno dei sei candidati sindaco a Vicenza. Lo sostiene la lista Siamo Veneto

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