Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
A fuoco l’auto del carabiniere Era la vendetta di un multato
Sedili e copertoni BELLUNO divorati dalle fiamme. Finestrini esplosi e carrozzeria in parte colata e ormai senza colore. A guardare ciò che resta dell’auto incendiata la scorsa notte davanti alla caserma dei carabinieri di Agordo verrebbe da pensare a un attentato mafioso: a una bomba piazzata sotto la Fiat Punto. Dai fotogrammi delle telecamere all’esterno della caserma si vede un uomo e, poco dopo, l’auto che brucia. La mafia però non c’entra, e nemmeno la bomba. A sfogare la propria rabbia contro l’auto, di proprietà di un carabiniere in servizio ad Agordo, è stato un 55enne del luogo V.G. che avrebbe usato della diavolina per alimentare le fiamme. Si tratterebbe di una pura vendetta: il carabiniere aveva notificato delle contravvenzioni anche pesanti all’uomo. All’inizio gli era stata sospesa la patente, ma quello aveva continuato a guidare. Così il carabiniere l’aveva sanzionato per guida con patente sospesa. Infine, si era arrivati direttamente al sequestro dell’auto. Così, colmo di odio e rancore, l’agordino ha raggiunto la caserma alle 4 del mattino. Individuata l’auto del militare responsabile delle multe gli ha dato fuoco, pensando così di ripagarlo per il «torto» subito, secondo l’autore del gesto, ingiustamente. L’area però è piena di telecamere che funzionano h24. Grazie ad esse il Nucleo radiomobile della compagnia di Belluno, comandato dal capitano Emanuela Cervellera, ha accertato il dolo ed è riuscito a risalire subito al 55enne di Agordo, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è stato denunciato per incendio.