Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

A fuoco l’auto del carabinier­e Era la vendetta di un multato

- Davide Piol

Sedili e copertoni BELLUNO divorati dalle fiamme. Finestrini esplosi e carrozzeri­a in parte colata e ormai senza colore. A guardare ciò che resta dell’auto incendiata la scorsa notte davanti alla caserma dei carabinier­i di Agordo verrebbe da pensare a un attentato mafioso: a una bomba piazzata sotto la Fiat Punto. Dai fotogrammi delle telecamere all’esterno della caserma si vede un uomo e, poco dopo, l’auto che brucia. La mafia però non c’entra, e nemmeno la bomba. A sfogare la propria rabbia contro l’auto, di proprietà di un carabinier­e in servizio ad Agordo, è stato un 55enne del luogo V.G. che avrebbe usato della diavolina per alimentare le fiamme. Si tratterebb­e di una pura vendetta: il carabinier­e aveva notificato delle contravven­zioni anche pesanti all’uomo. All’inizio gli era stata sospesa la patente, ma quello aveva continuato a guidare. Così il carabinier­e l’aveva sanzionato per guida con patente sospesa. Infine, si era arrivati direttamen­te al sequestro dell’auto. Così, colmo di odio e rancore, l’agordino ha raggiunto la caserma alle 4 del mattino. Individuat­a l’auto del militare responsabi­le delle multe gli ha dato fuoco, pensando così di ripagarlo per il «torto» subito, secondo l’autore del gesto, ingiustame­nte. L’area però è piena di telecamere che funzionano h24. Grazie ad esse il Nucleo radiomobil­e della compagnia di Belluno, comandato dal capitano Emanuela Cervellera, ha accertato il dolo ed è riuscito a risalire subito al 55enne di Agordo, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è stato denunciato per incendio.

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