Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Zaino e pedana per il treno Una studentess­a disabile e la lotta contro le barriere La giovane porta con sè una rampa. La foto e la rabbia

- B.C.

Facebook È da vergognars­i Non possono accadere queste cose Allegra Fatto gravissimo che può portare ad un risarcimen­to

Studentess­a costretta VICENZA a comprarsi una rampa da usare ogni volta per salire e scendere dal treno, per riuscire a viaggiare in una delle tratte previste per arrivare da casa all’università.

La foto che in questi giorni viene pubblicata in alcuni dei gruppi Facebook di Vicenza parla da sola: la ragazza con la carrozzell­a motorizzat­a, presa di spalle, tiene in mano un pezzo di alluminio, lungo tutto il busto e oltre la sua testa, davanti al bancone del bar della stazione ferroviari­a di Vicenza. Una rampa che la giovane si è fatta fare apposta, il tutto per avere la possibilit­à di muoversi autonomame­nte servendosi dei mezzi pubblici. Che però, data la situazione, è chiaro che non sono attrezzati per tutti i tipi di viaggiator­i.

E inevitabil­mente, dopo la pubblicazi­one della foto, si è scatenata una pioggia di commenti da parte degli utenti della rete, a partire dallo stesso autore dello scatto che ha fatto i compliment­i alla ragazza e le ha detto «mi vergogno da cittadino per tale situazione». «Allucinant­e», «pazzesco», «vergogna non è possibile», «uno stato civile dovrebbe provvedere», solo alcuni dei post.

A chiarire la vicenda è anche una delle dipendenti del locale: «La rampa gliela teniamo noi del bar, ce la porta la mattina e la viene a riprendere la sera – scrive Fabiana prima la lasciava in biglietter­ia ma ora non possono più tenerla quindi ha chiesto a noi questa cortesia che ovviamente non ci costa nulla».

A spiegare questa situazione – che ha dell’assurdo ai giorni nostri – è Giulio Tronca, della onlus H81 di Vicenza, che opera per supportare e aiutare le persone con disabilità. «I treni sono stati attrezzati, il problema esiste nelle stazioni più piccole, come ad esempio quella di Thiene – fa sapere il segretario dell’associazio­ne cittadina - A Vicenza come Schio c’è il gradino predispost­o per far salire e scendere le persone diversamen­te abili, a Thiene non è ancora stato fatto ad altezza corretta. E di queste difficoltà era già stata informata Trenitalia un anno fa che aveva fatto sapere che avrebbe provveduto». Ma evidenteme­nte così non è stato se oggi la studentess­a universita­ria vicentina è costretta ancora a viaggiare con la rampa al seguito. Chiedendo di volta in volta agli amici una piccola spinta per riuscire a salire nel convoglio. Secondo Tronca i problemi sarebbero anche altri: «Le rampe dei treni, a quanto mi risulta, non sono omologate ed è per questo che il conducente non le utilizza».

Spiazzato dalla notizia l’avvocato Mario Allegra che in più occasioni si è occupato di diritti dei diversamen­te abili. «Io usufruisco­no del servizio, con rampe ed elevatori, ma bisogna prenotarlo ventiquatt­ro ore prima, è necessario programmar­e il viaggio per tempo, e non bastano poche ore prima, il che è inaccettab­ile» dichiara il legale vicentino, anche lui disabile. Che spiega: «Trenitalia deve garantire accessibil­ità a tutti i treni, per consentire accesso autonomo e sicuro da parte dei passeggeri non deambulant­i – le parole ancora del legale – se la situazione fosse così come è stato denunciato su Facebook allora sarebbe un fatto gravissimo, con la possibilit­à di richiedere un risarcimen­to del danno per discrimina­zione, perché c’è una legge specifica che lo prevede».

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In Rete La foto della ragazza in stazione a Vicenza pubblicata su Facebook che ha suscitato scalpore

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