Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Lo studio medico può aprire», ma l’immobile non è agibile Venditore condannato a 10 mesi
Dieci mesi di carcere per aver venduto un immobile in cui, secondo il venditore, era possibile aprire da subito uno studio medico. Ma il dottore che concluse l’acquisto scoprì, a sue spese, che l’agibilità non c’era e dovette ritardare l’apertura di cinque mesi. Per questi motivi ieri mattina è stato condannato Mario Romano Gennaro, 66enne di Isola Vicentina. Difeso dall’avvocato Andrea Balbo, l’imprenditore edile è stato riconosciuto colpevole di truffa dal giudice di Vicenza Raffaella Bordoni. La sentenza è di primo grado, il difensore di Gennaro ha già annunciato che proporrà appello. La condanna, oltre alla reclusione e a mille euro di multa, comprende un risarcimento danni in separata sede civile e 4300 euro di spese legali.
La vicenda risale al 2011. Secondo l’accusa, formalizzata dal pm Paolo Pecori con un’indagine conclusa nel 2012, Gennaro – imprenditore titolare della Gmr Costruzioni di Isola per concludere un contratto di compravendita di immobile con quattro persone - Alessandro e Dario Giacomini, Anna e Maria Monterosso - aveva alterato e falsificato le richieste di agibilità parziale. L’immobile venduto, un appartamento comprensivo di garage, è a Vicenza nella zona fra viale Trieste e via Ragazzi del ‘99. La procura aveva formalizzato accuse di falso in scrittura privata e truffa: secondo il pubblico ministero infatti oltre all’inganno dell’agibilità, perpetrato secondo gli investigatori per poter vendere più rapidamente l’immobile, i contraenti e in particolare il dottor Dario Giacomin erano rimasti raggirati ritenendo di poter aprire nella struttura appena comprata uno studio medico. L’impossibilità di farlo - per cinque mesi, il tempo di ottenere l’agibilità che non c’era - aveva provocato secondo le parti offese un danno considerevole all’attività professionale del dottore. Ora la difesa proverà a ribaltare le accuse, dimostrando l’innocenza dell’imprenditore.
Il raggiro L’uomo aveva alterato e falsificato le richieste di agibilità parziale