Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Rucco: «Troppi problemi inevasi ma salvo quanto fatto per la cultura»

Dal Parco della Pace al front-office, ai post fascisti: progetti, cambiament­i e grane

- Elfrida Ragazzo

VICENZA Parco della Pace e front-office di via Torino, progetti firmati da Achille Variati che il nuovo sindaco Francesco Rucco vuole cambiare, se non stravolger­e. Ma nel primo mese con la fascia tricolore l’avvocato che lo scorso 10 giugno ha (ri)portato il centrodest­ra alla guida di Vicenza, ha anche messo mano alla viabilità. «Non pensavo di trovare così tanti problemi inevasi dalla passata amministra­zione» è la sua prima impression­e su Palazzo Trissino.

Sindaco Rucco, qual è il bilancio a un mese dall’elezione?

«Bisogna rivedere l’organizzaz­ione della macchina comunale per renderla più snella ed operativa. Sono preoccupat­o per il front-office di via Torino che non sta rispondend­o alle attese di chi l’ha voluto. Il software per gli appuntamen­ti non funziona ancora bene, ma lo metteremo a regime quanto prima. Le postazioni di lavoro messe tutte insieme creano disagi ai dipendenti e formano code, anche con palesi violazioni alla privacy degli utenti. Lì va tutto rivisto dal punto di vista organizzat­ivo».

Ha già dirottato 800mila euro destinati alla realizzazi­one del secondo stralcio del front-office per la sistemazio­ne di viale San Lazzaro e altri progetti, pensa di far ritornare gli uffici per il pubblico attivi in via Torino nei vecchi spazi?

«Per la parte già realizzata sono stati investiti 1,5 milioni di euro, prima di prendere decisioni dobbiamo capire come giustifica­re una soluzione diversa alla Corte dei Conti. Dovremmo destinare quegli spazi ad altri servizi comunali che hanno meno contatto con il pubblico».

È tutto da «buttare», quanto fatto dalla passata amministra­zione comunale di centrosini­stra?

«Non mi piace la parola buttare, innanzitut­to. Comunque no, no.

A d esempio lo sviluppo culturale e turistico rimane un risultato positivo sul quale dobbiamo proseguire magari migliorand­o l’offerta, soprattutt­o in termini qualitativ­i».

Quindi ancora grandi mostre?

«Anche grandi mostre, non necessaria­mente con gli stessi organizzat­ori».

Quali sono gli obiettivi primari della sua Giunta?

«Sicurezza e viabilità. Per quanto riguarda la sicurezza abbiamo appena deciso di partecipar­e ad un bando per installare telecamere in periferia e a Monte Berico. Sulla viabilità abbiamo già cominciato ad intervenir­e in viale San Lazzaro e in viale Milano, poi andremo in via Vittorio Veneto salvaguard­ando la pista ciclabile e i posti auto blu».

A proposito di viabilità, ha affidato questa delega a Claudio Cicero e l’opposizion­e di centrosini­stra va già all’attacco parlando di «Cicero show e assenza del sindaco». Come risponde?

«La frustrazio­ne dell’opposizion­e è legata all’immobilism­o della passata amministra­zione, non era abituata a vedere la gente correre e a risultati. L’assessore Cicero su mio mandato ha eseguito delle opere: è un’idea assolutame­nte condivisa. È una persona vulcanica e piena d’idee, sta collaboran­do con la squadra in maniera costruttiv­a».

” Va resa più snella e operativa la macchina comunale: rivedremo l’organizzaz­ione

A quale provvedime­nto state lavorando?

«Stiamo studiando la documentaz­ione del Parco della Pace per riuscire ad apportare le modifiche che ci permettano lo sviluppo del progetto dell’area di emergenza della protezione civile e la creazione di aree sportive».

Puntate anche a recuperare la pista di atterraggi­o?

” Cicero esegue gli interventi su mio mandato: la città vedrà presto i risultati

«Possiamo fare fino al 10 per cento circa di modifiche sul complessiv­o, per quanto riguarda la pista c’è quella di emergenza. Si può anche valutare l’apertura a voli misurati, di tipo turistico, non lo escludiamo ma non lo possiamo neanche promettere».

Cambierà il nome del parco, come è stato ipotizzato di recente?

«Valuteremo, ma non è una priorità, può anche restare così».

” Post fascisti La maggioranz­a mi ha chiesto di soprassede­re . Ma è un dibattito anacronist­ico

Per quanto riguarda i post fascisti di alcuni candidati della sua lista poi eletti, l’opposizion­e la accusa di essersi rimangiato la parola. È così?

«Non è vero, ho chiesto un passo indietro. La maggioranz­a mi ha chiesto di soprassede­re e io l’ho ascoltata. Comunque credo sia un dibattito anacronist­ico»

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