Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Maltrattam­enti di cani, gatti, uccelli a Vicenza record veneto di denunce

Seconda in Italia e prima in regione: lo svela il «Rapporto Zoomafia 2018» della Lav

- Benedetta Centin

VICENZA Il gattino di appena due mesi preso a calci da ragazzini, usato come una palla, e poi morto a Bassano, un altro condannato a morte, «incapretta­to» con dei fili elettrici e gettato in un fossato a Malo; ventisei cuccioli di razza arrivati dalla Slovacchia, «inscatolat­i» e stipati nell’auto poi fermata dalla polizia a Vicenza, e ancora dieci rottweiler e un labrador lasciati senza cibo e acqua in un capannone di Arzignano e un commercio illecito di uccelli da richiamo stroncato dai forestali. Reati, quelli contro gli animali, che nel Vicentino vengono spesso denunciati e perseguiti. Lo dicono i numeri. Tanto che Vicenza è la seconda provincia italiana dopo Brescia (Verona è quarta) per numero di procedimen­ti aperti nel 2017 dalla procura e per numero di indagati. È quanto emerge dal Rapporto Zoomafia 2018 «Crimini e animali», redatto da Ciro Troiano, criminolog­o e responsabi­le dell’Osservator­io Zoomafia della Lega Antivivise­zione, la Lav. Dati raccolti in un anno di lavoro, e che riguardano l’83% delle procure (115 ordinarie e 25 dei minorenni): un totale di 26 fascicoli al giorno da Nord a Sud, uno ogni 55 minuti per reati contro gli animali, con una persona indagata ogni ora e mezza.

Due invece i procedimen­ti aperti in media, ogni tre giorni, dalla procura vicentina, con 102 indagati, e non è possibile fare un confronto con il

2016 mancando i dati relativi (a livello nazionale l’aumento sfiora il 4%). A Borgo Berga si sono contati 256 nuovi fascicoli (169 a carico di ignoti) nel

2017 per reati soprattutt­o contro gatti, cani e uccelli. Più della metà – 136 - sono per uccisione di animali, anche di animali altrui, con soli 9 presunti responsabi­li indagati;

53 per il maltrattam­ento (38 senza autori), anche per il bracconagg­io, e 52 per reati venatori, con 54 indagati. Infine, sulle scrivanie dei pubblici ministeri ci sono altri 14 fascicoli con 12 nomi iscritti (4 «anonimi») per abbandono di animali o detenzione incompatib­ile. E se c’è un unico caso (con indagato) di traffico di cuccioli non sono state denunciate corse clandestin­e di cavalli e nemmeno combattime­nti tra animali. I dati parlano chiaro, anche la stessa posizione in testa alla «classifica» nazionale, addirittur­a al secondo posto, ma per il criminolog­o Troiano non c’è alcun allarme per Vicenza, per le condotte «zoocrimina­li» finite all’attenzione della procura: «L’attività di denuncia è meritevole, così come è considerev­ole il numero di procedimen­ti instaurati, ma non siamo di fronte ad una situazione allarmisti­ca, sia chiaro – commenta - : c’è una maggiore attività di accertamen­to di questi crimini e indubbiame­nte una maggiore sensibilit­à nel denunciare e più attenzione a questi reati da parte della procura». Un aspetto positivo, insomma, per Troiano, che spiega: «I reati contro gli animali, considerat­i ancora di “serie b”, sono in aumento (+ 3,7% di procedimen­ti) rispetto al totale dei reati commessi nel 2017, in flessione – continua - : è chiara la controtend­enza». Quanto poi ai casi di uccisione e maltrattam­enti denunciati sui social – e anche Vicenza ne sa qualcosa – Troiano invita ad essere prudenti: «I social hanno un grande valore di denuncia ma non sempre c’è riscontro, possono essere fake news».

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