Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Insulti e poi lo sparo, quattro denunciati

Paura nel piazzale della stazione. Alcuni stranieri litigano con un ragazzo

- B.C.

SCHIO Insulti, sberleffi, e poi quella pistola puntata contro il diciassett­enne con cui avrebbero avuto un conto in sospeso. Il tutto nel bel mezzo del piazzale delle corriere di Schio, con l’agghiaccia­nte minaccia «Ti ammazzo». E subito dopo un colpo esploso nella stessa direzione. Tutto maledettam­ente vero, tranne l’arma, per fortuna, come si scoprirà solo in seguito: era una pistola a salve semiautoma­tica, un’imitazione della Beretta 92FS, ma senza il tappo rosso era difficile distinguer­la da una vera. Impossibil­e per il ragazzo preso di mira dal gruppo di giovani stranieri che pare bazzichino in centro: immobilizz­ato dalla paura, si pensava già spacciato quando ha visto il giovane straniero che conosceva usare l’arma contro di lui. Arduo anche per i passanti che ieri poco prima delle 13, nel panico più totale per quanto avevano visto e soprattutt­o per lo sparo udito nel piazzale, hanno dato l’allarme ai carabinier­i. «C’è una sparatoria alla stazione delle corriere, venite presto». Le pattuglie della compagnia di Schio arrivate a sirene spiegate hanno circondato subito l’area: sedici miliari in tutto con giubbino antiproiet­tile, coordinati dal maggiore Vincenzo Gardin. E grazie alla conoscenza delle dinamiche criminali giovanili locali, alla descrizion­e fornita dal diciassett­enne, hanno individuat­o i quattro stranieri che lo avevano avvicinato poco prima. Sono tre maggiorenn­i – un diciannove­nne e venticinqu­enne marocchini e un ventenne scledense - che hanno già avuto modo di farsi conoscere dalle forze dell’ordine, e una minore, una diciassett­enne kossovara. Per tutti è scattata la denuncia per minaccia in concorso, accensioni ed esplosioni pericolose. Sotto sequestro è finita la pistola a salve senza tappo rosso, quindi non distinguib­ile da una vera, che aveva impugnato e usato poco prima il più grande dei due marocchini, spalleggia­to dai suoi complici. Recuperato e messo sotto sigilli anche il bossolo. I carabinier­i ora sono al lavoro per capire cosa ci sia sotto: al momento pare questioni in sospeso tra i giovani, di cui però non si conosce la natura. «Invito questi ragazzi a trovarsi qualche altro svago – le parole del sindaco Valter Orsi – anche perché la tensione di quei momenti avrebbe potuto far scattare altri incidenti».

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All’ora di pranzo I carabinier­i di Schio alla stazione e, sotto, la pistola usata (rivelatasi poi finta)

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