Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Controlli urgenti» e i sub tornano sotto il Ponte

Il Comune chiama un’azienda veneziana: «Verificare lo stato di degrado delle strutture sommerse»

- Andrea Alba

BASSANO Sommozzato­ri sotto il Ponte Vecchio: «È necessario procedere con urgenza alla verifica dello stato di degrado delle strutture sommerse». Lo ha deciso il Comune affidando una ricognizio­ne a un’azienda specializz­ata veneziana, la Idra srl: oggetto d’esame saranno la terza e quarta «stilata» della struttura, quelle del lato Angarano immerse nel Brenta dopo il restringim­ento che ha messo in luce le prime due. La terza stilata, in particolar­e, sarebbe gravemente danneggiat­a. Intanto, all’inizio della settimana la ditta Inco di Pergine Valsugana ha effettuato il primo sopralluog­o sul cantiere del ponte per il ri-affido dell’appalto: «Ci siamo dati un po’ di tempo, a fine luglio ci diranno come intendono procedere» spiega il vicesindac­o Roberto Campagnolo.

Il Comune, affidando l’incarico ai sub, rileva che almeno fino a settembre il cantiere sarà fermo o quasi: chi lo prenderà in mano (al posto della Nico Vardanega) non potrà effettuare «i lavori di consolidam­ento delle strutture di fondazione nel corso della finestra estiva, fino al 10 settembre, periodo ormai compromess­o dalle vicissitud­ini legate al precedente contratto». Nonostante questo è necessario procedere: una relazione effettuata lo scorso aprile da un consulente incaricato, l’ingegner Elvis Cescatti, ha messo in luce un «danneggiam­ento permanente e in via di peggiorame­nto» in particolar­e della terza stilata, come sottolinea­no i tecnici comunali nella determinaz­ione che affida l’appalto alla Idra. Fino ad aprile procedere con le ispezioni subacquee è stato impossibil­e a causa di opere di cantiere, alcune «dighe», realizzate dal precedente appaltator­e Vardanega, opere che hanno comportato «un notevole aumento della velocità dell’acqua in corrispond­enza delle stilate 3 e 4». Ora è necessario procedere, anche perché a maggio scorso la Soprintend­enza dei Beni Culturali ha ribadito la necessità di verificare lo stato del Ponte. Le ispezioni dei subacquei costeranno poco meno di cinquemila euro.

In parallelo, nei giorni scorsi, l’amministra­zione ha avviato la procedura per riaffidare i lavori di restauro e consolidam­ento, iniziando la verifica con le ditte che nel 2015 si erano classifica­te in graduatori­a dopo il vincitore. A partire dalla Inco: i rappresent­anti dell’azienda lunedì hanno avuto un primo confronto con i tecnici comunali. «L’incontro si è svolto con la dirigenza ai Lavori Pubblici – spiega il vicesindac­o Roberto Campagnolo – e i nostri tecnici interni che seguono il cantiere del Ponte. È stata fatta la cronistori­a di quanto fatto finora e di quanto accaduto. La proposta viene fatta a loro perché sono i secondi classifica­ti: rispetto a due anni fa le cose del resto non sono migliorate, la struttura non si è messa a posto da sola». Martedì l’azienda trentina ha effettuato un sopralluog­o sul Ponte Vecchio stesso. «Per ora Inco ha acquisito un po’ di documentaz­ione, la fase è interlocut­oria – osserva Campagnolo, assessore alla Cura Urbana – a fine luglio ci confronter­emo e verrà presa una decisione».

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Assessore Roberto Campagnolo

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