Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Gli industrial­i e il fisco locale: «600 aliquote in 120 comuni»

- Mauro Della Valle

VICENZA «Autonomia locale? I Comuni per ora continuano a fare gli esattori per conto dello Stato e nelle casse rimane poco o nulla. Fino a che non cambia questo sistema ogni anno saremo qui a raccontarc­i le stesse cose». Luciano Vescovi, presidente di Confindust­ria Vicenza è lapidario nel presentare il quarto rapporto inerente «La fiscalità locale sugli immobili industrial­i della provincia di Vicenza», che anche quest’anno rileva una pressione fiscale elevata e frammentat­a, tanto che le aliquote esaminate per il solo

2017 sono state circa 600. Obiettivo dell’indagine è misurare il peso del fisco sui siti produttivi dei 120 comuni vicentini. Una fotografia, non una classifica, come hanno sottolinea­to Marco Meloncelli e Piergiorgi­o Mondini, funzionari dell’area fiscale. Ipotizzata una «impresa tipo» proprietar­ia e utilizzatr­ice diretta di un capannone industrial­e di

5.000 metri quadrati e di un’area edificabil­e di valore pari a 750 mila euro, sono stati calcolati gli importi dovuti per il 2017 riguardant­i l’Imposta unica comunale (Iuc) che somma Imu, Tasi e Tari (la tassa sui rifiuti).A fronte di una media di esborso provincial­e di 19.540 euro, l’Ovest vicentino risulta il territorio in cui le aziende sono più tassate, con 21.049 euro mentre l’Alto vicentino si attesta al di sotto delle media con 18.902 euro. Poco al di sopra i 19 mila euro sia il Bassanese che l’Area Berica. Arzignano si conferma il Comune con la più alta tassazione Iuc e confermano le identiche posizioni dal secondo al quinto posto San Nazario, Crespadoro, Lonigo e Grisignano di Zocco. Per quanto riguarda Vicenza l’incremento dal 2011 al 2017 è pari al circa il 45 per cento, a causa anche di aumenti della base imponibile non dovuti a scelte comunali.Se non verranno adottate scelte «autonomist­iche» a livello nazionale – è stato detto- i Comuni potranno fare ben poco (dato che, oltre a tenersi buona parte degli introiti, lo Stato nel 2017 ha imposto anche il blocco dell’aumento di Imu e Tasi): travasare la tassazione dall’Imu alla Tasi, deducibile al 100 per cento; adottare economie di scala per ridurre i costi dei servizi, quando non arrivare all’auspicabil­e fusione tra amministra­zioni.

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