Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Stazione e parchi sicuri A Schio fino all’autunno arrivano le guardie private
SCHIO «Quanto accaduto alla stazione delle corriere avrebbe potuto avere risvolti più seri, vorrei dire a quei ragazzi che hanno minacciato il diciassettenne e sparato nella sua direzione con la pistola a salve che facciano bene le loro valutazioni perché ora pensano di essere forti ma la giustizia arriva, anche se con tempi lunghi».
A meno di ventiquattrore dalla sparatoria che ha creato il panico, mercoledì a pranzo, nel piazzale delle corriere a Schio, il sindaco Valter Orsi ha voluto incontrare il comandante della polizia locale Alto Vicentino, Giovanni Scarpellini, a cui spetterà il coordinamento dei servizi di pattugliamento dei vigilantes dell’istituto privato Pantere che dalla prossima settimana, in supporto appunto alle forze dell’ordine, garantiranno opereranno soprattutto ai luoghi sensibili della città, compresa appunto la stazione. E lo faranno per tutta l’estate, e oltre, fino ad ottobre. «È il secondo anno che viene attivato questo servizio per aumentare la presenza sul territorio, aspettavamo solo la variazione di bilancio per il capitolo spese per attivarlo – dichiara il primo cittadino - i servizi riguarderanno alcune aree delicate come piazza Falcone Borsellino, la Valletta, lo skate park, perché sia anche un deterrente, e ad operare con la vigilanza privata saranno anche altre quattro associazioni di volontari, come i carabinieri dell’Anc, e ausiliari: una spesa complessiva di 20mila euro».
Una risposta anche alla microcriminalità, ai gruppi di giovani che vanno oltre le regole. Come i quattro, uno dei quali minorenni, mercoledì sono stati denunciati dai carabinieri, dopo che avevano preso di mira un diciassettenne, anche lui di Schio, probabilmente per una questione in sospeso, per un regolamento di conti. «Abbiamo appurato che sono sempre i soliti – chiarisce Orsi – denunciati e sanzionati più volte, per aiutare i quali si è cercato di agire anche con le famiglie. Certo, una minimissima parte dei giovani di Schio, quelli che si stanno emarginando». E che continuano ad incappare nelle maglie della giustizia.
«Noi ci scontriamo con l’impossibilità di far capire loro i danni che stanno causando, anche per la lentezza della giustizia» prosegue il sindaco, che precisa, non vuole in assoluto ghettizzare le nuove generazioni. Che rivolge un appello al nuovo Governo. «Il Governo dovrebbe dare a noi sindaci la possibilità di applicare sanzioni come i lavori di pubblica utilità, così da far pagare i danni ai cittadini, in questo caso a questo gruppetto di giovani».