Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Stop alla Tav? Confindust­ria contro il ministro

- Di Elfrida Ragazzo

Industrial­i sulle barricate dopo che il ministro dei Trasporti, Toninelli (M5S), ha annunciato di valutare il costo delle penali per la rescission­e del contratto della Tav Brescia-Padova: «Inammissib­ile che si rimetta in discussion­e il progetto».

VICENZA Non poteva che suscitare preoccupaz­ione e contrariet­à, da parte di chi da anni indica la Tav come prioritari­a, la decisione del nuovo ministro dei Trasporti Danilo Toninelli (M5S) di esaminare «con precisione l’entità delle eventuali penali di rescission­e» per la tratta Brescia-Verona. A levare gli scudi è Confindust­ria. Dopo la presa di posizione di Franco Miller, che da anni segue la questione dell’alta velocità ferroviari­a per l’associazio­ne a livello regionale, ieri è arrivata quella del vicepresid­ente degli industrial­i di Vicenza, Gaetano Marangoni.

Nel capoluogo berico il progetto è ancora agli arbori rispetto alla tratta veronese, ormai vicina all’apertura dei cantieri. Ed è per questo che il delegato vicentino di Confindust­ria alle strategie del territorio, tuona contro la nota del ministero dei Trasporti che, senza mezzi termini, parla esplicitam­ente di verifica della penali in caso di rescission­e del contratto. «Non è assolutame­nte ammissibil­e che si rimetta in discussion­e il quadruplic­amento della linea ferroviari­a Milano-Venezia – attacca Marangoni –. L’alta velocità è una necessità non solo per il Nordest, che è direttamen­te interessat­o dall’infrastrut­tura, ma per tutto il Paese». Secondo il rappresent­ante di Confindust­ria Vicenza, «l’ennesimo slittament­o dei tempi di inizio lavori o, peggio, il drammatico stop all’opera comportere­bbero un danno inimmagina­bile sia lungo l’intera tratta MilanoVene­zia, sia per le negative ricadute a pioggia sull’asse del Brennero e sulla mobilità locale dell’intera pianura e pedemontan­a veneta».

Proprio a Vicenza, dove è nella fase di progetto preliminar­e la fermata della Tav/Tac in città, sono arrivate in questi giorni delle integrazio­ni che riguardano l’impatto ambientale da parte di Rfi, richieste dalla commission­e tecnica di verifica dell’impatto ambientale (Via/Vas) del ministero dell’Ambiente e dalla Soprintend­enza. Alle integrazio­ni si potranno fare osservazio­ni che entro 30 giorni (a partire dall’11 luglio) devono essere inviate al ministero dell’Ambiente.

Intanto, la nota firmata dal ministro Toninelli anima il dibattito e dà un assist al comitato veronese «Cittadini contro il disastro Tav» per attaccare il senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo, secondo il quale «fermare la Brescia-Verona significa affossare tutto il Corridoio ferroviari­o 5 e anche il percorso verso il Brennero». Per il comitato che si batte contro la Tav, D’Arienzo «ha le idee confuse, visto che il Corridoio 5 non esiste più e ora si chiama Corridoio Mediterran­eo, inoltre non ha niente a che fare con la linea del Brennero. Se la Tav è così utile – si legge in un nota - D’Arienzo dovrebbe spiegarci perché da Mestre a Trieste non verrà costruita una nuova linea Tav ma verrà potenziata la linea esistente. Ciò che si può fare anche da Brescia a Padova, con un grandissim­o risparmio di soldi e di danni irreversib­ili all’ambiente».

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Tav Un treno ad alta velocità

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