Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Lite per la sigaretta, passante accoltellato
Vittima ferita a una mano e ventenne fermato: è libero. Rabbia del sindaco di Schio
VICENZA Sabato sera, pieno centro di Schio. Un ventenne magrebino, passato turbolento, incrocia un 43enne. Discutono, il ragazzo chiede una sigaretta, l’altro dice no. Il ragazzo estrae un coltello e affonda. Centra l’adulto a una mano: tendine reciso e corsa in ospedale. Scatta l’arresto, otto mesi dopo il processo immediato e scarcerazione. Il sindaco non ci sta e annuncia tolleranza zero dopo gli spari in stazione di quattro ragazzi, tre giorni prima.
SCHIO Mercoledì scorso il panico alla stazione degli autobus per quattro ragazzi (poi denunciati) che hanno usato una pistola, che solo poi si scoprirà a salve, contro un 17enne. Sabato sera un accoltellamento in pieno centro, in piazza Falcone e Borsellino, opera sempre di un ragazzo, un magrebino già conosciuto, subito arrestato ma rimesso in libertà dopo il processo per direttissimo. Ed è allarme criminalità giovanile. Ma l’amministrazione avverte: «E’ arrivato il culmine, non ci sarà più spazio per nessuno – tuona il sindaco Valter Orsi - : stiamo mettendo in campo tutte le risorse possibili, abbiamo già aumentato da alcuni giorni il numero di agenti di polizia locale in servizio e da ieri raddoppiato le ore di presidio del territorio alla vigilanza privata che ha iniziato proprio sabato, segnalando l’accoltellamento a carabinieri e vigili intervenuti subito per l’arresto. Segno che la collaborazione funziona».
L’intervento è delle 22.30 circa, in pieno centro. Dove era radunato un gruppetto di ragazzi. Tra loro Othmane Alouani, 20enne di Thiene, che si è scagliato contro un 43enne incontrato sembra non a caso. Si innesca una discussione, la «miccia» la scusa di una sigaretta. E’ allora che il magrebino tira fuori il coltello e ferisce l’uomo di Longare domiciliato a Schio, provocandogli una ferita profonda al palmo della mano destra, arrivando in parte a recidergli un tendine, mandandolo all’ospedale. E con l’immediato intervento di carabinieri e polizia locale che già stavano presidiando il territorio e il centro in forze, è stato arrestato. Così come era accaduto a marzo, quando con un complice aveva picchiato e rapinato tre minori in piazza a Zugliano, per rubare loro cellulari e portafogli con appena venti euro.
Già quando era alle scuole medie a Thiene si imponeva sui compagni con il pericoloso gioco dello «strangoloino», fino quasi a farli svenire. «Non ricordo nulla di quanto accaduto sabato sera, avevo bevuto» la giustificazione fornita ieri dal 20enne al giudice davanti a cui è comparso, dopo una notte nelle camere di sicurezza della caserma, con l’avvocato Paolo Mele junior. Condannato a otto mesi, pena sospesa, per le lesioni aggravate e il porto del coltello di medie dimensioni, è tornato libero. Mentre il ferito ne avrà per trenta giorni.
«Scriverò al ministro Matteo Salvini – fa sapere il sindaco - perché il problema è nella repressione: questo magrebino nonostante le varie denunce e un arresto non era mai stato condannato prima di ieri, e il fatto che sia stato rimesso in libertà lascia l’amaro in bocca. E’ comunque è già pronto per lui il foglio di via da Schio».