Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tutti gli itinerari e gli eventi sul sito www.centenariograndeguerra.com
Uno stradario dei sentimenti, oltre che un utilissimo strumento che apre il ventaglio di offerte culturali in un solo clic. Tutto questo, e tanto altro, si può trovare sul sito www.centenariograndeguerra.com, un riferimento telematico che prende per mano turisti, appassionati e soprattutto curiosi: il loro viaggio, infatti, può partire da lì.
Nel portale, ricchissimo di materiale, infatti, si possono trovare tutti i luoghi storici interessati dagli eventi della Grande Guerra sul territorio, gli appuntamenti organizzati per il centenario e gli itinerari per scoprire i collegamenti, forti, con la storia. L’utente potrà partire dalle suggestioni militari, scegliere le serate a cui partecipare, rigorosamente tutto mappato, con luoghi, orari, informazioni precise e recapiti. Ma non è tutto: c’è un sito nel sito, ovvero una parte interamente dedicata ai «Cento anni dall’armistizio»: anche qui, menù a finestra, luoghi, contatti e possibilità di traduzione in lingua inglese.
Insomma, il ricco viaggio dentro il gran finale delle celebrazioni dei cento anni dalla Grande Guerra può partire da qui: www.centenariograndeguerra.com. tale al fronte”».
Perché Padova, abbiamo detto, diventa centrale.
«Dopo Caporetto tutto si decise a Padova: con il trasferimento, dapprima in città, poi a Monselice e ad Abano, del Re e del Comando supremo. Con il Comando francese che si insediò a Palazzo Papafava, mentre quello inglese si acquartierava a Palazzo Cavalli, a Padova, per poi trasferirsi a Teolo, nella Villa Brunetti-Bonori. A Padova il Re Vittorio Emanuele procedeva alla sostituzione di Cadorna con Diaz. Per non dire del comando del generale Giardino, artefice, con la sua IV Armata, delle battaglie d’arresto prima e di quella finale offensiva sul Grappa, insediatosi nella Villa Imperiale di Galliera Veneta. Piccole e grandi storie, di generali e di soldati: come la drammatica vicenda dell’artigliere Ruffini, fatto fucilare, durante la ritirata da Caporetto, senza validi motivi, dal generale Graziani a Noventa Padovana».
Che significa oggi percorrere i luoghi della Grande guerra?
«Dopo Caporetto, la guerra cambia natura: da offensiva, con le battaglie dell’Isonzo, a difensiva, con la resistenza sul Piave. Con il corredo drammatico dei comuni bombardati, occupati dalle truppe austroungariche, con la popolazione civile in fuga, travolta. Con le città venete che sperimentano per la prima volta la guerra dal cielo. Con Padova e il suo primato di civili morti sotto le bombe: ben 203. Ripercorrere questi luoghi significa fare un viaggio, nella storia e nel tempo, scoprendo episodi e località che sono un condensato di memoria e di bellezza».
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L’assessore Il nostro intento è raccontare l’ultimo anno del conflitto, e restituire a Padova il ruolo di «capitale al fronte»