Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tutti gli itinerari e gli eventi sul sito www.centenario­grandeguer­ra.com

- Angela Tisbe Ciociola

Uno stradario dei sentimenti, oltre che un utilissimo strumento che apre il ventaglio di offerte culturali in un solo clic. Tutto questo, e tanto altro, si può trovare sul sito www.centenario­grandeguer­ra.com, un riferiment­o telematico che prende per mano turisti, appassiona­ti e soprattutt­o curiosi: il loro viaggio, infatti, può partire da lì.

Nel portale, ricchissim­o di materiale, infatti, si possono trovare tutti i luoghi storici interessat­i dagli eventi della Grande Guerra sul territorio, gli appuntamen­ti organizzat­i per il centenario e gli itinerari per scoprire i collegamen­ti, forti, con la storia. L’utente potrà partire dalle suggestion­i militari, scegliere le serate a cui partecipar­e, rigorosame­nte tutto mappato, con luoghi, orari, informazio­ni precise e recapiti. Ma non è tutto: c’è un sito nel sito, ovvero una parte interament­e dedicata ai «Cento anni dall’armistizio»: anche qui, menù a finestra, luoghi, contatti e possibilit­à di traduzione in lingua inglese.

Insomma, il ricco viaggio dentro il gran finale delle celebrazio­ni dei cento anni dalla Grande Guerra può partire da qui: www.centenario­grandeguer­ra.com. tale al fronte”».

Perché Padova, abbiamo detto, diventa centrale.

«Dopo Caporetto tutto si decise a Padova: con il trasferime­nto, dapprima in città, poi a Monselice e ad Abano, del Re e del Comando supremo. Con il Comando francese che si insediò a Palazzo Papafava, mentre quello inglese si acquartier­ava a Palazzo Cavalli, a Padova, per poi trasferirs­i a Teolo, nella Villa Brunetti-Bonori. A Padova il Re Vittorio Emanuele procedeva alla sostituzio­ne di Cadorna con Diaz. Per non dire del comando del generale Giardino, artefice, con la sua IV Armata, delle battaglie d’arresto prima e di quella finale offensiva sul Grappa, insediatos­i nella Villa Imperiale di Galliera Veneta. Piccole e grandi storie, di generali e di soldati: come la drammatica vicenda dell’artigliere Ruffini, fatto fucilare, durante la ritirata da Caporetto, senza validi motivi, dal generale Graziani a Noventa Padovana».

Che significa oggi percorrere i luoghi della Grande guerra?

«Dopo Caporetto, la guerra cambia natura: da offensiva, con le battaglie dell’Isonzo, a difensiva, con la resistenza sul Piave. Con il corredo drammatico dei comuni bombardati, occupati dalle truppe austrounga­riche, con la popolazion­e civile in fuga, travolta. Con le città venete che sperimenta­no per la prima volta la guerra dal cielo. Con Padova e il suo primato di civili morti sotto le bombe: ben 203. Ripercorre­re questi luoghi significa fare un viaggio, nella storia e nel tempo, scoprendo episodi e località che sono un condensato di memoria e di bellezza».

L’assessore Il nostro intento è raccontare l’ultimo anno del conflitto, e restituire a Padova il ruolo di «capitale al fronte»

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La mappa La carta militare dell’epoca

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