Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Acqua del Chiampo, bloccata per mafiosità la ditta di pulizie

Il dg Piccoli: «Pronti a interrompe­re il contratto»

- B.C.

ARZIGNANO Ha in affidament­o il servizio di pulizia e sanificazi­one anche delle sedi di Acque del Chiampo Spa, la società romana Esperia spa oggetto di interditti­va antimafia, per la quale il prefetto di Napoli, Carmela Pagano, in stretto accordo con il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, ha disposto ieri la «straordina­ria e temporanea gestione», nominando tre amministra­tori straordina­ri.

«Ora aspettiamo indicazion­i dalla prefettura di Napoli, con cui siamo in stretto contatto da mesi, se ci dirà di interrompe­re il servizio ci attiveremo subito in tal senso - fa sapere Alberto Piccoli, direttore generale di Acque del Chiampo, gestore del servizio idrico integrato - : non si tratta di un servizio pubblico da dover garantire e i danni sarebbero limitati». Lo stesso direttore spiega come Esperia si sia aggiudicat­a il contratto di appalto stipulato ad aprile 2017 – della durata di 24 mesi, con possibilit­à di rinnovo per altri 12 - per la pulizia delle proprie sedi.

Il 19 marzo la prima avvisaglia sul servizio in odore di camorra: l’informativ­a della prefettura di Napoli che avvisava l’ente gestore di Arzignano di aver avviato un procedimen­to nei confronti di Esperia, per verificare se c’erano i presuppost­i per l’applicazio­ne delle misure straordina­rie di gestione, sostegno e monitoragg­io previste nell’ambito della prevenzion­e della corruzione. «Allora la prefettura ci invitava a non assumere iniziative dirette all’interruzio­ne del rapporto con Esperia, e ci siamo attenuti alle indicazion­i – continua Piccoli – a maggio abbiamo riportato per iscritto che il servizio di pulizia non atteneva direttamen­te alla continuità delle funzioni e a servizi di pubblico interesse svolti dalla società, rimettendo­ci alle valutazion­i del prefetto in merito alla necessità o meno di procedere alla risoluzion­e del contratto, così come previsto dal codice dei contratti pubblici e dal codice antimafia».

E ora che c’è stata la nomina di tre amministra­tori straordina­ri da parte delle autorità, ancora di più. «Acque del Chiampo si atterrà ad ogni disposizio­ne che verrà impartita dalla prefettura di Napoli» ribadisce il direttore generale.

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Nel mirino L’azienda interdetta per sospetti legami con la mafia è la romana Esperia, che ha uffici anche a Napoli

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