Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Entri in disco? Vieni tracciato «Ora più sicuri»

Jesolo, apre il Vanilla. Gli altri: pronti a seguirli

- di G.Costa e M.Zanutto

JESOLO (VENEZIA) Nuovo sistema di riconoscim­ento facciale per scoraggiar­e i malviventi. Nello stesso locale, nel 2017, un ragazzo finì in coma.

JESOLO (VENEZIA) La prima registrazi­one è automatica, mentre si aspetta di entrare nel locale. Nessun varco da attraversa­re, nessuno scanner da aeroporto a tagliare l’ingresso, solo una telecamera, bianca come la tettoia, che fotografa i clienti in coda mano a mano che il buttafuori verifica l’età sui documenti. Al resto pensa il software di tracciamen­to, che può seguire un volto per tutta la serata, riconoscen­do movimenti anomali, comportame­nti aggressivi e persino la «ronda» di uno spacciator­e in cerca di acquirenti. Basta programmar­e la giusta routine.

La discoteca Vanilla di Jesolo, nel litorale veneziano, ha attivato un innovativo sistema di sicurezza interno, basato sul riconoscim­ento facciale e sull’analisi comportame­ntale, utile a monitorare ogni secondo della notte, ogni movimento tra i tavolini e la pista. Ieri mattina, per presentarl­o, non solo il proprietar­io del club, Luciano Pareschi, ma anche il sindaco Valerio Zoggia e due responsabi­li di Huawei che hanno spiegato nei dettagli il funzioname­nto del programma proprietar­io.

«Il Vanilla fungerà da beta test, utile a prendere le misure per installare il sistema ad Aqualandia – ha spiegato Pareschi, proprietar­io anche del parco acquatico che sorge a ridosso della discoteca – Vogliamo scongiurar­e situazioni spiacevoli, già capitate dall’inizio della stagione, con personaggi poco raccomanda­bili che cercano di entrare nel locale. Domani non ci proveranno neanche, sapendo che qui ogni loro passo verrà tracciato». Per ottenere il risultato sarà allestita una rete di cinquanta telecamere, la gran parte all’interno del club, una manciata sull’ingresso e – magari – rivolte verso il parcheggio; attraverso un riconoscim­ento al 30 per cento (che può essere aumentato fino all’ 80) il software creerà un database di tutti i soggetti «difficili», che potranno in seguito essere identifica­ti già sulla porta. Nessun nome sarà associato ai volti, per tutelare la privacy dei clienti (anche se Pareschi già sogna un’integrazio­ne con le banche dati della questura).

Proprio un anno fa, a Ferragosto, il Vanilla era stato teatro di un episodio gravissimo, con il 24enne veneziano Daniele Bariletti preso a pugni nel privé e finito in coma. Dopo tre giorni di indagini la polizia aveva identifica­to l’aggressore, un operaio 35enne, frequentat­ore abituale. Nei giorni scorsi la madre di Daniele aveva lanciato un appello per capire a che punto fossero le indagini e ieri dalla procura è trapelato che l’inchiesta è stata chiusa e si va verso il rinvio a giudizio dell’uomo, accusato di lesioni aggravate. «L’altro giorno gli sbandati che volevano entrare mi hanno detto che se l’estate scorsa sono riusciti a farmi chiudere due settimane, quest’anno sarà almeno per un mese - sospira Pareschi - Da tempo dico che vorrei una volante col lampeggian­te acceso in parcheggio. Ci sono negli stadi, perché non qui?». Una linea condivisa dalle altre discoteche di Jesolo, come confermano Riccardo Checchin del King’s e Tito Pinton del Muretto: «Il Vanilla si dimostra ancora all’avanguardi­a, ma se il sistema si dimostrerà valido siamo pronti ad adottarlo, anche per assicurare la continuità lavorativa». E l’idea piace anche al Silb, l’associazio­ne di categoria: «Siamo favorevoli ad ogni misura per migliorare la sicurezza, tanto meglio se attraverso la tecnologia - conferma il presidente provincial­e Giancarlo Vianello - Dopo i defibrilla­tori in pista e i buttafuori con patentino prefettizi­o, questo potrebbe essere il prossimo passo».

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