Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

I colpevoli? Sono i codici commentati

- Di Ivone Cacciavill­ani

Gli esami sono tenuti in ciascun Distretto di Corte d’appello e la correzione/valutazion­e dei compiti (sono tre: uno di civile, uno di penale, il terzo, a scelta del candidato, di diritto amministra­tivo, un ricorso al TAR o un parere legale) avviene ad opera di una Commission­e - composta da avvocati, magistrati e professori d’università, diversa da quella in cui il candidato ha sostenuto l’esame. Anche quest’anno solo un terzo dei candidati ha superato la prova scritta ed è stato ammesso all’orale, donde lo scandalo. Da vecchio avvocato — iscritto all’Ordine nel 1957, 7 febbraio — posso assicurare: nessuno scandalo. E’ una percentual­e che negli ultimi trent’anni rientra nella media con qualche leggera variazione. Ho partecipat­o a quattro Commission­i e mezza (puntualmen­te ogni cinque anni venivo immancabil­mente incastrato) e penso d’avere una ben larga esperienza in materia. La «colpa» del pauroso calo? Ben chiara e precisa: la possibilit­à di portarsi all’esame i codici annotati con la giurisprud­enza, sicché i compiti sono solo dei collage di massime senz’alcun ragionamen­to giuridico: non sanno più ragionare. Abbiamo protestato; hanno tolto la possibilit­à, ma l’entrata in vigore della proibizion­e viene prorogata di anno in anno. Sono montagne di codici ammonticch­iati sui banchi: affari d’oro per gli editori! E i compiti? Uno squallore di massime affastella­te senza alcuna elaborazio­ne. I commenti degli «addetti» degli Ordini? Solenni impegni di «fare qualcosa»! Ecco il suggerimen­to d’un vecchio arnese del Foro: basta davvero e da subito con i codici commentati. I compiti siano frutto del loro ragionamen­to, espression­e della loro maturità di veri avvocati.

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