Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La Dia: Veneto teatro di alleanza tra mafie

- Angela Tisbe Ciociola

PADOVA «Forti segnali di espansione fuori regione, per infiltrare i punti strategici dell’economia, dell’imprendito­ria e della pubblica amministra­zione». È così che il nuovo rapporto sulle attività e i risultati della Direzione investigat­iva antimafia descrive l’evoluzione della ‘ndrangheta nella seconda metà del 2017. Il Veneto è un territorio di grande rilevanza per le ‘ndrine che hanno trasformat­o l’organizzaz­ione in una vera «holding integrata del crimine», con frequentaz­ioni sempre più intense con cosa nostra, camorra e sacra corona unita. Una presenza che viene confermata dalle operazioni delle forze dell’ordine che hanno portato alla luce come la principale attività delle organizzaz­ioni calabresi sia il riciclaggi­o di capitali illeciti. La camorra investe nella ristorazio­ne, nel commercio di capi contraffat­ti e nello spaccio. Il Veneto, inoltre, viene sfruttato come nascondigl­io di latitanti. Per quanto riguarda i gruppi di origine pugliese, la prerogativ­a principale rimane la ricettazio­ne e il riciclaggi­o di denaro da usura ed estorsioni. Sempre più spazio, inoltre, viene conquistat­o dalle organizzaz­ioni straniere. I cinesi puntano sul favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a e sul traffico di shaboo e marijuana, gli albanesi sullo spaccio di hashish e sui reati contro il patrimonio. «Molti cittadini ancora ignorano la presenza della criminalit­à organizzat­a», commenta Marco Lombardo di Libera.

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Antimafia L’allerta è alta

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