Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La Dia: Veneto teatro di alleanza tra mafie
PADOVA «Forti segnali di espansione fuori regione, per infiltrare i punti strategici dell’economia, dell’imprenditoria e della pubblica amministrazione». È così che il nuovo rapporto sulle attività e i risultati della Direzione investigativa antimafia descrive l’evoluzione della ‘ndrangheta nella seconda metà del 2017. Il Veneto è un territorio di grande rilevanza per le ‘ndrine che hanno trasformato l’organizzazione in una vera «holding integrata del crimine», con frequentazioni sempre più intense con cosa nostra, camorra e sacra corona unita. Una presenza che viene confermata dalle operazioni delle forze dell’ordine che hanno portato alla luce come la principale attività delle organizzazioni calabresi sia il riciclaggio di capitali illeciti. La camorra investe nella ristorazione, nel commercio di capi contraffatti e nello spaccio. Il Veneto, inoltre, viene sfruttato come nascondiglio di latitanti. Per quanto riguarda i gruppi di origine pugliese, la prerogativa principale rimane la ricettazione e il riciclaggio di denaro da usura ed estorsioni. Sempre più spazio, inoltre, viene conquistato dalle organizzazioni straniere. I cinesi puntano sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sul traffico di shaboo e marijuana, gli albanesi sullo spaccio di hashish e sui reati contro il patrimonio. «Molti cittadini ancora ignorano la presenza della criminalità organizzata», commenta Marco Lombardo di Libera.