Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
UN MUSEO E IL SENSO DI NAZIONE
Ese fosse Mestre, il suo M9, l’innovativo Museo del 900 degli italiani di prossima apertura, il luogo e lo strumento dal quale partire per l’orgogliosa ridefinizione del patrimonio morale e culturale proprio della nazione Italia? Del rafforzamento del comune sentire di una nazione democratica che ha urgente bisogno di liberarsi di ogni deriva sciovinista e xenofoba altrimenti impressagli dai sovranisti e populisti «de noantri»? Una nazione che nel secolo che ci si para davanti deve attrezzarsi per esprimersi attraverso più di una forma istituzionale (europea, regionale e statale, nell’ordine), liberandosi dalla coincidenza - antistorica e ancor più antigeografica— «una nazione-uno stato». Ernesto Galli della Loggia, nel suo editoriale «La Nazione ha ancora un senso» sul Corriere della Sera del 20 luglio scorso mette bene a fuoco l’esigenza di rivalutare l’Italia come nazione, patrimonio identitario capace di commuovere gli italiani ma contrappone la dimensione istituzionale statale a quella europea.
È lo stesso errore compiuto dalla Lega preSalvini che per affermare la giusta esigenza di espressione alla dimensione regionale degli italiani del Nord contrapponeva la dimensione istituzionale regionale a quella statale; cercando a lungo di inventare una improbabile nazione a volte padana, a volte lombarda, a volte veneta.