Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pochi agenti e senza armi finestre rotte, celle aperte «San Pio X imbarazzante»
Polizia penitenziaria In servizio 153 poliziotti ne mancano 40 E non si è tenuto conto del nuovo padiglione
Finestre crollate nel VICENZA nuovo padiglione costato dieci milioni di euro, sistemi di automazione che hanno iniziato a non funzionare quasi da subito e che ad oggi, a due anni dall’inaugurazione dell’ala, costringono gli agenti a chiudere manualmente le celle – o, come vengono chiamate oggi, le camere detentive - e a percorrere quattro piani a piedi in caso di necessità.
E, ancora, condizionatori che fanno piovere acqua su quadri elettrici e server – coperti solo su iniziativa (e spesa) degli agenti. Costretti, per riuscire a garantire un servizio continuativo, a lavorare extra il proprio orario di lavoro tutti i giorni. Ad affrontare «a mani nude» eventuali situazioni di emergenza e resistenza di detenuti che possono registrarsi nella struttura, dove tre sezioni sulle totali dieci risultano chiuse, inutilizzabili. Una situazione «disarmante» e «imbarazzante» quella che hanno illustrato ieri mattina i deputati della Lega, il vicentino Germano Racchella e la trevigiana Marica Fantuz, dopo la visita al carcere Filippo Del Papa con una delegazione UilPa Polizia Penitenziaria vicentina e Triveneto. «Come rappresentante di governo mi sento imbarazzato nel vedere le condizioni in cui lavorano gli agenti - il commento dell’onorevole Racchella – paradossalmente stanno meglio i detenuti che gli agenti». Per la collega Marica Fantuz «bisogna che vengano messi nelle condizioni di lavorare in sicurezza, di gestire, loro che sono in proporzione uno ogni cinquanta detenuti, anche situazioni di emergenza con armi o dispositivi: il sistema va cambiato drasticamente – sostiene – tutto questo è disarmante e deludente, anche considerato che ai detenuti viene data una nuova possibilità ma per gli agenti non c’è lo stesso trattamento». Visitate le altre carceri venete i due deputati – che sostengono che «la situazione a Vicenza è peggio di quella di Montorio Veronese» - riferiranno ai colleghi della commissione giustizia: «Qui deve cambiare – tuonano – gli agenti devono essere tutelati, avere almeno un taser».
Con un «sovraffollamento di popolazione carceraria di oltre il 136 per cento», ad incidere è la carenza di organico, ancora più acuita con l’inaugurazione, nel 2016, del nuovo padiglione con ulteriori 200 posti (con una sezione ad oggi chiusa). «È stato aperto il padiglione con personale zero – fa sapere Leonardo Angiulli, segretario generale della Uilpa Triveneto, affiancato dal segretario provinciale Mario Zelletta – e addirittura con nuovo decreto ministeriale, Legge Madia, non considerando la nuova ala, è stato ridimensionato l’organico, riportato a 187 unità, quando oggi al lavoro ci sono 153 poliziotti (147 reali), di cui 53 con compiti amministrativi e i restanti a garantire su tre quadranti h 24 la sicurezza dell’istituto. Motivo in più, questo, perché dovrebbero funzionare le automazioni nel nuovo padiglione». Ed ecco quindi che le sei ore previste da contratto non sono sufficienti. «L’istituto va avanti solo per lo spirito di sacrificio e di corpo dei colleghi – continua il referente sindacale – c’è una media di 52 ore di straordinario al mese ad agente, straordinario diventato l’ordinarietà per riuscire a far funzionare il sistema carcere». E non stupisce che 102 celle siano chiuse: «Perché mancano i fondi per risistemarle, dopo che sono state distrutte dai detenuti – spiega Angiulli – ma anche per le difficoltà oggettive di tenere aperti alcuni piani».
Racchella Paradossalmente stanno meglio i detenuti degli agenti
Angiulli Si va avanti grazie allo spirito di sacrificio dei colleghi agenti