Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
I luoghi del cuore Il Fai: «Votate per l’Ossario»
BASSANO Una firma per il Tempio Ossario. La delegazione bassanese del Fai ha scelto il sacrario cittadino come «Luogo del cuore 2018» da salvaguardare. Lo ha inserito nell’elenco dei siti italiani del Fondo per l’ambiente che, nonostante la loro valenza artistica o storica, non sono tutelati come meriterebbero. La campagna si propone infatti come un «palcoscenico» nazionale dal quale richiamare l’attenzione della collettività e delle istituzioni sul patrimonio dimenticato. Per aderirvi è sufficiente firmare il modulo che si trova nei negozi ed enti della città che espongono il cartello Fai: dal museo civico all’ufficio Iat, dalla Pro Bassano alla biblioteca, e poi nei negozi, bar e ristoranti che hanno aderito all’iniziativa. Si può anche votare al sito www.iluoghidelcuore.it
«Ci sarà tempo fino al 30 di novembre per votare - ricorda Maria Rosa Zanotto, la capodelegazione bassanese del Fai - Abbiamo scelto il sacrario per riportare l’interesse sulla situazione di precarietà in cui da troppo tempo si trova. Oltre ad essere un luogo per il culto, nelle sue navate sono raccolte le salme di quasi 5.500 caduti sul territorio durante la prima e la seconda guerra mondiale. Da oltre dieci anni attende però il completamento del restauro, arenatosi a causa della mancanza della copertura economica. Che ora invece c’è».
L’edificio rientra nel circuito nazionale dei siti storici del Centenario della Grande guerra che fa capo alla Struttura di missione della presidenza del Consiglio dei ministri. È proprio questo organismo, con il contributo della Regione, ad aver stanziato un milione e mezzo di euro per sbloccare la situazione e consentire l’avvio dell’ultimo stralcio dei lavori. Un iter burocratico che però procede molto lentamente. «Il Centenario sta ormai finendo e il nostro Tempio è per metà cantiere e per l’altra inaccessibile - osserva Zanotto - Non può essere utilizzato nemmeno per una messa di commemorazione. Meriterebbe più rispetto». I primi lavori sull’Ossario risalgono a circa 14 anni fa. Durante le operazioni emersero nuove criticità, ma per la mancanza di fondi, il cantiere si fermò e il sacrario restò chiuso. Tre anni fa, prima dell’avvio delle celebrazioni per i 100 anni del conflitto, su pressione della comunità, Comune e Regione cercarono di renderlo fruibile, almeno in parte, mettendolo in sicurezza, anche per consentire ai parenti dei caduti di portare un fiore sulle tombe. Il 24 maggio del 2015 il Tempio fu riaperto e da allora è visitabile lungo un mini percorso delimitato da alti pannelli. Ora sono in corso i rilievi per calcolarne la tenuta sismica.
Fino al 30 novembre Zanotto: «Il sacrario si trova in situazione di precarietà da troppo tempo»