Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cappello in kayak «Con me Marta e Leo, i miei angeli»

- di Dora D’Agostini

BASSANO Più di 150 chilometri lungo l’Adige. È il nuovo viaggio compiuto da Christian Cappello la scorsa settimana: da Bolzano a Verona in kayak lungo il fiume Adige, spinto dalla corrente e dalla forza delle sue braccia e del suo cuore. Perché a fargli compagnia nella solitudine della sua ultima avventura sono stati solo i suoi angeli, Marta e Leonardo, morti a fine 2015 (era il 29 dicembre). Per loro, Cappello, aveva completato il giro d’Italia a piedi, 4600 chilometri di beneficenz­a per l’onlus da lui fondata, Marta4Kids, e ha raccolto fondi per la ricerca contro la fibrosi cistica.

Dopo la morte della moglie Marta al settimo mese di gravidanza e del piccolo Leonardo che portava in grembo, Cappello ha sempre raccontato di essersi «salvato camminando e facendo del bene». «Per non perdere il binario principale della vita, ciò che dà soddisfazi­one è aiutare gli altri», ha raccontato più volte. Per questo motivo Christian Cappello è alla costante ricerca di nuove idee e progetti per raccoglier­e fondi, magari proprio viaggiando.

«Ogni viaggio mi arricchisc­e, soddisfa la mia sete di scoperta - aggiunge ora - Ho vissuto parte della mia vita da espatriato, immigrato a Londra per 11 anni, durante i quali sono entrato in contatto con altre mentalità e ho capito che ognuno ha qualcosa da darti». Così dopo aver attraversa­to a piedi tutta l’Italia dove è stato ospitato da più di duecento famiglie, è arrivata l’idea del viaggio in kayak che appare come una pausa di riflession­e: tre giorni di totale solitudine.

«Viaggiando da solo si ha una percezione diversa delle cose. Quando si è con altre persone, i pensieri si mischiano e si creano associazio­ni di pensiero. Da soli invece, si riflette», racconta ancora Cappello.

Durante la notte Cappello ha dormito in tenda che ogni sera piantava nel giardino delle famiglie che aveva contattato, alla ricerca di riposo per affrontare il nuovo giorno.

«L’Adige è molto bello, ma il fondo, a causa delle piogge dei giorni scorsi, era impercetti­bile - spiega Cappello - Si arrivava a sei metri di profondità e non vedere la fine è inquietant­e».

Un viaggio che potrebbe rappresent­are solo l’inizio di un progetto più complesso, magari sempre con i remi e sicurament­e con il cuore. Ogni progetto che decide di intraprend­ere per beneficenz­a è a costo zero per l’onlus, devolvendo fino all’ultimo centesimo alla ricerca.

«Aiutare gli altri mi rende felice e quando sono felice, si crea un circuito vizioso di felicità. Sorridi che la vita ti sorride», chiude.

Pensieri e solidariet­à Lungo l’Adige: «Viaggio e aiuto gli altri per non perdere il binario principale della vita»

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Fino Christian a Verona Cappello è andato da Bolzano a Verona in kayak lungo il fiume Adige, percorrend­o più 150 chilometri

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