Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Provincia, incerta la data del voto. Ma si può candidare solo un quarto dei sindaci
VICENZA Incerta la data delle nuove elezioni,e ridotto il numero dei potenziali candidati al ruolo di presidente. E questo perché l’80% dei sindaci vicentini affronta la fine del mandato il prossimo maggio. L’amministrazione provinciale inizia gli ultimi mesi di lavoro. In questi giorni si stata definendo infatti la scadenza di presidente e Consigli delle Province e le date da segnare nel calendario, almeno per Palazzo Nievo, sono due: 31 ottobre 2018 oppure 9 gennaio 2019. Quale fra le due sarà la data delle elezioni, ancora, non si sa. E il motivo è semplice: a fissare il giorno delle urne è il decreto «Milleproroghe» in via di definizione da parte del consiglio dei ministri, che in una prima bozza aveva delineato le urne per gli enti provinciali a metà ottobre. Poi è arrivata al Governo l’istanza dell’Upi (Unione province italiane), che per bocca del presidente ed ex-sindaco Achille Variati ha chiesto una proroga a gennaio. Ma il risultato, pare, sia una via di mezzo: il Governo starebbe infatti per proporre la data del 31 ottobre per la scadenza di tutte le amministrazioni provinciali d’Italia, anche se ancora non c’è ufficialità. «Vedremo cosa decideranno a Roma – dichiara Franco – ma da noi il presidente scade a ottobre mentre il Consiglio a gennaio, quindi l’accorpamento a un’unica data è un auspicio».
E però, se è incerto il periodo in cui Palazzo Nievo affronterà nuove elezioni incerto è il volto di chi, in quell’occasione, si candiderà a sostituire Maria Cristina Franco. Anche perché i papabili sono pochi: per candidarsi occorre essere sindaco e avere di fronte almeno diciotto mesi di mandato ma il prossimo anno i primi cittadini vicentini che risponderanno a questi requisiti saranno pochi. Il motivo è semplice: la maggior parte degli amministratori (89 amministrazioni su 119) vanno alle urne, compresi Bassano, Schio, Valdagno, Montecchio Maggiore. Vicenza, per volontà del sindaco Francesco Rucco, non sarebbe interessata – ad oggi – a presiedere l’ente provinciale e già si fa il nome della stessa Franco, che pare disposta a valutare una ricandidatura: «Io resto a disposizione - osserva - ho apprezzato il lavoro fatto finora e sono convinta che una persona sola al comando possa fare poco, mentre una squadra ben affiatata è fondamentale».