Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Fiera, Vicenza insiste ancora «Dobbiamo restare nel Cda»
Vertice a Rimini, sul tavolo anche l’unione con Bologna. Tosetto: ci stiamo battendo per mantenere il diritto di nomina di almeno un consigliere
VICENZA Un vertice a Rimini, la prospettiva di un’eventuale fusione con la fiera di Bologna e i timori di Vicenza che tornano a farsi sentire. In primis quello di veder fuggire la fiera dell’Oro verso altri lidi.
Una settimana fa il capitolo Fiera e quotazione in Borsa del gruppo Ieg (Italian exhibition group), che comprende anche la società di via dell’Oreficeria, sembrava risolto per il meglio. Un faccia a faccia fra il sindaco Francesco Rucco e l’amministratore delegato di Ieg Ugo Ravanelli aveva portato a Vicenza le garanzie che lo stesso Rucco attendeva, ovvero mantenimento di fiera dell’Oro in città e sviluppo internazionale di quello stesso brand. Ora però riemergono alcuni dubbi.
A far tornare d’attualità il tema è un incontro avvenuto lunedì a Rimini fra la delegazione riminese e quella vicentina in merito alle modifiche allo statuto di Ieg richieste da Vicenza e, dunque, al futuro di Ieg. Sul tavolo è finita la prospettiva di un’eventuale ampliamento del gruppo Ieg a comprendere anche Fiera di Bologna, gettando i presupposti per una holding regionale emiliana in campo fieristico che hanno fatto riesplodere i timori vicentini di finire «balcanizzata»: «La trattativa procede in modo costruttivo dichiara il vicesindaco e assessore alle Risorse economiche, Matteo Tosetto - e ci stiamo battendo per mantenere il diritto di nomina di un componente del consiglio di amministrazione anche nel caso di aggregazione con Bologna e in qualsiasi altra ipotesi di fusione futura». Il nodo, infatti, è tutto lì: secondo la bozza del nuovo statuto, il futuro Cda che guarderà alla quotazione in Borsa del gruppo Ieg - prevista in autunno – dovrà decidere all’unanimità su eventuali trasferimenti di eventi fieristici e quindi avere una voce in quell’assise, per Vicenza, significa scongiurare il rischio di veder fuggire il principale evento fieristico della città, cioè l’appuntamento col mondo orafo. E però per tenere un posto in Cda servono i numeri, quelli delle azioni: nel testo filtrato in questi giorni solo i titolari di un numero di quote superiore al 4% potranno nominare un componente nel Consiglio. E quindi il traguardo per Vicenza è già prefissato: «Se la quota di proprietà detenuta da Vicenza Holding scenderà sotto l’attuale (19%, Ndr) - spiega Tosetto - chiederemo di mantenere il diritto a nominare un consigliere nel Cda finché la società vicentina deterrà il quattro per cento delle azioni». L’appuntamento finale sarà venerdì 3 agosto: in quell’occasione è previsto il voto da parte dell’assemblea dei soci di Ieg al progetto di quotazione in borsa e alle modifiche allo statuto della società, che quindi fisseranno lo scenario futuro. Ma dall’incontro di lunedì sono venute a galla anche altri dettagli, uno su tutti l’ipotesi della vendita delle azioni di Ieg: «È emersa anche la possibilità di vendere - precisa l’assessore e vicesindaco - le attuali azioni a breve termine fino al massimo del due per cento, se risultasse conveniente». Su quest’ipotesi ieri si è espresso anche il consiglio comunale di Vicenza, che ha approvato un ordine del giorno presentato dalla maggioranza proprio sulla prospettiva di una vendita delle quote di Ieg: il testo licenziato prevede di «procedere alla vendita, previa verifica della convenienza dell’operazione da parte della giunta comunale, di una quota fino al due per cento del capitale di Ieg detenuto da “Vicenza holding” all’atto della quotazione in Borsa».
Nel frattempo, il Comune lancia una novità in occasione di VicenzaOro di settembre, ovvero il «Fuori Fiera»: in accordo con le categorie economiche, l’amministrazione ha deciso di organizzare una manifestazione sabato 22 settembre in centro storico, con negozi aperti la sera, vetrine a tema, un piano di illuminazione di piazza dei Signori e delle vie del centro e concerti.