Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pfas, la relazione regionale consegnata a Cappelleri «Indagine ormai chiusa»

- B.C.

VICENZA Fascicolo Pfas e azienda chimica Miteni: il procurator­e di Vicenza Antonino Cappelleri ieri ha confermato che l’inchiesta è alle battute finali e che ci potrebbe essere la chiusura delle indagini preliminar­i a stretto giro. E non tratterà quindi lo sversament­o più recente dell’acido GenX, quello segnalato alla Regione Veneto lo scorso 13 marzo dal ministero delle Infrastrut­ture olandese. Per questo ci sarà quindi un fascicolo separato, un altro troncone parallelo a quello principale che ipotizza a carico di nove tra ex e attuali manager della Miteni di Trissino il disastro ambientale in merito all’inquinamen­to da sostanze perfluoro alchiliche scaricate nella falda che serve una vasta zona a cavallo tra le province di Vicenza, Verona e Padova, e da lì nell’acquedotto e nel sangue di migliaia di cittadini.

Una contaminaz­ione – che coinvolge da vicino quasi 500 mila veneti - per fare luce sulla quale è stata istituita dal consiglio regionale una commission­e speciale d’inchiesta, (insediata a fine agosto 2017) che ha redatto una maxi relazione da 447 pagine, quella che andrà in aula consigliar­e per l’approvazio­ne definitiva probabilme­nte la prossima settimana. La stessa, con report tecnici e audizione delle varie parti coinvolte, che è stata anticipata ieri mattina al procurator­e Antonino Cappelleri. A fargliela avere di persona il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, con Manuel Brusco, presidente della commission­e, alla presenza del segretario generale del consiglio regionale, Roberto Valente. «Nella relazione non c’è notizia di reato – ha sottolinea­to il presidente Ciambetti dopo l’incontro in tribunale – e speriamo che il corposo lavoro svolto dalla Commission­e presieduta dal collega Manuel Brusco che ha affrontato una materia complessa, le testimonia­nze, la documentaz­ione, la raccolta dei dati epidemiolo­gici, possano essere utili alla procura nel difficile impegno che questo caso comporta con la speranza che si possa far piena luce su quanto è accaduto e che i colpevoli paghino». Stando al procurator­e Cappelleri i risultati della commission­e sarebbero in gran parte sovrapponi­bili agli esiti delle indagini e dalla super consulenza effettuate nell’ambito dell’inchiesta penale. E cioè che vi sarebbe una correlazio­ne della contaminaz­ione di Pfas con alcune malattie, ma non oncologich­e.

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