Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Scontro Pd-Lega nel Padovano ora Etra rischia la liquidazione
Il Carroccio vorrebbe la nomina dei vertici dopo le Comunali 2019
PADOVA Presto scopriremo se si tratta di un’esagerazione oppure di una concreta eventualità. Fatto sta comunque che Etra, l’azienda al 100% pubblica che si occupa dell’intero servizio idrico e di quello di raccolta e smaltimento dei rifiuti per conto di 75 Comuni nelle province di Vicenza, Padova e Treviso, rischia seriamente di essere messa in stato di liquidazione. E di diventare così attaccabile, con discreta facilità, da altre compagini (magari private) che operano nei suoi stessi settori.
A lanciare l’allarme, qualche giorno fa, è stato l’avvocato padovano Andrea Levorato, presidente del consiglio di gestione di Etra da marzo 2015 in quota Partito Democratico, che ha inviato una lettera di richiamo ai 75 sindaci/azionisti della società. «Con l’assemblea di destinazione degli utili dello scorso 2 luglio – si legge nella missiva, con riferimento alla data in cui è stata approvata la chiusura del bilancio 2017 – gli organi statutari che rappresentano la governance di Etra, consiglio di sorveglianza e consiglio di gestione, sono arrivati a scadenza. E il cosiddetto decreto Madia sulle aziende a partecipazione pubblica prevede che gli organi amministrativi non ricostituiti alla scadenza del termine – ricorda Levorato – vengono prorogati per non più di 45 giorni». Ciò significa, secondo il presidente, che se entro il prossimo 16 agosto la multiutility con sede legale a Bassano (quella operativa si trova invece a Cittadella) non rinnovasse i suoi vertici, si creerebbe «una situazione di impossibilità di funzionamento della società». Tanto che gli amministratori, sempre in base alla denuncia del presidente, dovrebbero «avviare senza indugio la procedura di scioglimento». La lettera di Levorato si chiude con l’invito ai 75 primi cittadini a partecipare alla conferenza dei servizi di Etra in programma alle 14,30 di oggi a Cittadella, a Villa Rina, convocata dal sindaco di Bassano Riccardo Poletto (centrosinistra) proprio per designare i nuovi componenti del consiglio di sorveglianza e di quello di gestione. Ma il timore che si respira alla vigilia è che difficilmente verrà raggiunto il quorum del 60% degli azionisti per ritenere valida la seduta. E che quindi, per di più con le ferie estive che incombono, le nomine vengano rinviate a dopo il 16 agosto, con tutti i rischi spiegati sopra.
La questione, come spesso succede nelle grandi aziende a partecipazione pubblica, è soprattutto di carattere politico. Pare infatti che una grossa fetta del centrodestra, per intenderci quella capeggiata dall’ex sindaco leghista di Cittadella e Padova (oggi sottosegretario all’Economica) Massimo Bitonci, stia apposta prendendo tempo per ritardare il più possibile il rinnovo dei due consigli, magari arrivando fino alla prossima primavera, quando in parecchi Comuni di Etra ci saranno le elezioni amministrative, nelle quali il Carroccio conta di fare man bassa.
L’ideale, per Bitonci e colleghi, sarebbe designare i nuovi vertici della multiutility dopo il voto del 2019. Cioè quando, nelle loro previsioni, l’ago della bilancia penderà ancor più nettamente dalla parte del centrodestra a trazione leghista. Libero, a quel punto, di dettar legge.