Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Crisi delle banche, dissipati 2 miliardi
Studio del Comune: 34 mila famiglie vicentine e 5 mila aziende hanno perso i risparmi
VICENZA Oltre trentamila famiglie che hanno perso in media 45 mila euro ciascuna e poco più di due miliardi «svaniti» in breve tempo. Il crac delle due ex-banche venete – Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca - ha avuto per il Vicentino l’effetto di una (forte) scossa di terremoto. questo è quello che emerge dalla relazione prodotta dal Comune per «documentare le difficoltà di persone e imprese e chiedere al governo un sostegno maggiore».
VICENZA Oltre trentamila famiglie che hanno perso in media 45 mila euro ciascuna e poco più di due miliardi «svaniti» in breve tempo. Il crac delle due ex-banche venete – Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca - ha avuto per il Vicentino l’effetto di una (forte) scossa di terremoto: il sisma genera danni eclatanti in superficie e rischia di danneggiare pure le strutture nelle sue fondamenta e così ha fatto anche la crisi dell’ex-istituto di berico vicentino. Solo che in questo caso le strutture sono famiglie e imprese, che dunque pagano le conseguenze di un evento dai numeri altisonanti. Almeno, questo è quello che emerge dalla relazione prodotta dal Comune, che a un mese e mezzo dal cambio di amministrazione - con l’arrivo della giunta di centrodestra guidata dal sindaco, Francesco Rucco - scatta un’istantanea della situazione patrimoniale e sociale del capoluogo alle prese con il crac bancario.
«Il nostro obiettivo - spiega Rucco - è documentare le difficoltà di persone e imprese al fine di aiutare il lavoro della commissione regionale d’inchiesta e chiedere al governo un sostegno maggiore a chi affronta difficoltà e disagi da questo evento».
Nei numeri, sono molti i vicentini che sono stati toccati dal crac dell’ex-istituto di credito, dalla scorsa estate in liquidazione coatta amministrativa, a cui si è affiancata la crisi di Veneto Banca. Il rapporto stilato dal sindaco e dagli assessori alla Famiglia (Silvia Maino) e alla Trasparenza (Isabella Dotto) prende in esame entrambi i casi e guarda ai danni economico-finanziari provocati in tutta la provincia: i soci danneggiati delle due banche ammontano a 39.424 soggetti, di cui 34.089 famiglie e circa cinquemila imprese. A pagare il conto più salato, nel complesso, sono le i nuclei familiari, che secondo i numeri messi nero su bianco da Palazzo Trissino avrebbero subito una perdita, in media, di 45 mila euro ciascuna in titoli, azioni, risparmi accantonati, per un totale di oltre un miliardo e mezzo di euro. «È una somma enorme - dichiara Dotto - segno dell’impatto disastroso che la crisi ha avuto sul territorio». A questi danni si sommano quelli messi a bilancio dalle aziende, per lo più quelle mediopiccole che rappresentano il motore dell’economia vicentina: le più colpite, secondo il rapporto del Comune, sono quelle con meno di un milione di euro di fatturato, che segnano danni in media per 57 mila euro ciascuna. «Le perdite economico-finanziarie per tutto il Veneto ammontano a cinque miliardi di euro aggiunge Dotto - di cui il 44 per cento nel Vicentino, che è la provincia più colpita». Calcolatrice alla mano, in provincia i risparmi o comunque il valore finanziario «svanito» con il crac delle due banche ammonterebbe a circa 2,2 miliardi di euro. Da qui le ripercussioni - attese - per il tessuto sociale: «Si rischia di scardinare i pilastri di una società - osserva Maino - perché se da un lato il fronte del Sociale ha retto, con aiuti e contributi, l’impatto sulle aziende e le conseguenze dal punto di vista occupazionale potranno far implodere l’intero sistema. Bisogna intervenire con aiuti mirati”.
La relazione del Comune, sarà inviata lunedì alla commissione d’inchiesta regionale sulla crisi del sistema bancario in Veneto. «Contiamo sottolinea il sindaco - che il nostro supporto possa integrare l’esito della commissione e dar maggiore forza alle richieste al governo, da cui ci aspettiamo maggiore sostegno ai risparmiatori truffati».
” Rucco Abbiamo documentato le difficoltà di persone e imprese
Dotto Cifre enormi, segno dell’impatto che ha avuto la crisi