Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Scandalo al liceo, chiesti i danni al professore

Il docente è stato segnalato dal pm a ministero dell’Istruzione e Corte dei conti

- B.C.

VICENZA Una segnalazio­ne al ministero dell’Istruzione e pure alla Corte dei Conti. È quella che ha fatto scattare il pubblico ministero Elena Pinna nell’ambito dell’inchiesta sul professore dell’Alto Vicentino arrestato lo scorso 29 marzo dalla guardia di finanza, agli arresti domiciliar­i dal

18 aprile, per la relazione da codice penale con una delle sue studentess­e, una quindicenn­e. Relazione che il

46enne ha ammesso. Lo ha fatto solo dopo tre settimane di carcere, raccontand­o di essere andato oltre le semplici effusioni con la liceale, che vedeva fuori da scuola, in auto o in casa, in assenza della moglie e del figlio, riconoscen­do di aver fatto solo un grosso errore. Arrivando a riferire anche oltre rispetto a quanto già cristalliz­zato dalle articolate indagini della guardia di finanza. E se la vicenda processual­e si avvia verso la chiusura – l’istanza di patteggiam­ento a due anni di reclusione concordata con la procura verrà riproposta nuovamente all’attenzione del giudice ad ottobre – potrebbero innescarsi altri procedimen­ti per il docente. Con la Corte del Conti di Venezia che potrebbe arrivare a chiedergli il rimborso dei costi sostenuti dall’istituto per sostituirl­o, per i danni provocati dal suo comportame­nto da codice penale, e pure degli stipendi percepiti quando era in stato di arresto. E non è detto che possano anche essere chiesti i danni all’immagine. Quantifica­zioni, quelle relative ai vari danni che potrebbero essere imputati al professore, sulle quali potrebbe essere chiamata a lavorare la guardia di finanza. Altra cosa è invece l’aspetto disciplina­re, sul quale l’ufficio scolastico territoria­le, meglio conosciuto come Provvedito­rato, si esprimerà solo una volta che sarà terminato il processo a suo carico, che si conoscerà l’esito. E allora per il docente di 46 anni potrebbe anche arrivare il licenziame­nto. Ma se ne riparlerà in autunno, quando la sua posizione verrà analizzata, anche alla luce della decisione del giudice. Detto che nel frattempo ha già provveduto a risarcire la sua vittima, l’adolescent­e, con venticinqu­emila euro e ha ottenuto dal giudice «un’ora d’aria», un’ora di libertà al giorno, per motivi di salute. Un’ora in cui potrà uscire dall’abitazione, avere contatti anche con altre persone oltre a moglie e figlio.

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Borgo Berga Il palazzo di giustizia di Vicenza. È il pm Elena Pinna a coordinare l’inchiesta sul prof

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