Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ederle, il nuovo comandante: una fortuna essere qui
Cambio al vertice della base americana: il generale Cloutier prende le redini da LeBoeuf
«Non sorprenderà nessuno sapere che questa è la destinazione più ambita per i membri dell’esercito americano e io e la mia famiglia ci sentiamo molto fortunati ad essere qui a far parte della squadra di US Army Africa». Sono le prime parole pronunciate dal generale di Divisione Roger L.Cloutier, nuovo comandante di USARAF (forza di punta dell’esercito statunitense dedicata esclusivamente all’area africana) di stanza alla caserma Ederle di Vicenza.
Le parole del generale a stelle e strisce sono anche il segno tangibile di come sia mutata negli anni la percezione della città del Palladio agli occhi dei vertici militari americani, in passato sicuramente meno attenti di oggi nel coinvolgimento della comunità locale, presente ieri alla cerimonia del passaggio di consegne tra Cloutier e il comandante uscente, generale di Brigata Eugene LeBoeuf, con il sindaco Francesco Rucco, il vice Matteo Tosetto, il presidente del consiglio regionale, il vicentino Roberto Ciambetti, oltre al prefetto Umberto Guidato, al questore Giuseppe Petronzi, al comandante della Legione Veneto dei Carabinieri, generale di brigata Giuseppe La Gala, e a numerosi sindaci della provincia, in cui sono dislocati 15 mila tra militari e i civili con le loro famiglie.
A sancire la solennità di questo evento, che ha visto schierati il comandante delle truppe e le rappresentanze di tutte le unità presenti in Caserma, a cominciare dalla famosa 173° brigata di combattimento aviotrasportata, la presenza del comandante di US Africa Command, generale Thomas D. Waldhauserm, oltre al consigliere politico per l’Africa Jeanne Maloney e al console generale di Milano degli Stati Uniti, Elizabeth Lee Martinez. Si sa che i gesti a volte valgono più delle parole e l’enfasi data al passaggio di vessilli tra i vari comandanti dimostra quanta importanza venga attribuita a questo comando, impegnato da Vicenza a coordinare una miriadi di missioni ed esercitazioni in tutto il continente africano. Un aspetto, questo, poco conosciuto dai vicentini molti dei quali ancor oggi associano la Setaf di Vicenza alle operazioni tattiche degli anni ’90 in occasione dei conflitti in Bosnia Erzegovina e in Croazia.