Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Polizia locale e body-cam Sindacati favorevoli «Solo con regole certe»
VICENZA Plaudono alla decisione della Giunta ma avvertono: «Serviranno precisi accordi sindacali per regolamentare nel concreto le attività durante le quali utilizzare il nuovo strumento». I sindacati della polizia locale e del pubblico impiego guardano con favore all’annuncio dell’amministrazione di voler dotare i vigili delle body-cam. Ovvero di piccole telecamerine indossabili in grado di registrare - previa accensione - l’attività dell’agente. Il Comune ha deciso di sperimentare 20 dispositivi da settembre e per tre mesi, al fine poi di valutare l’eventuale dotazione permanente al comando di contra’ Soccorso Soccorsetto. «Siamo favorevoli - dichiara Giancarlo Chemello del sindacato di polizia locale Diccap-Sulpm - ma vogliamo provarle per valutare bene il loro utilizzo, per il quale serviranno regole certe. L’aspetto positivo è che nei Comuni dove già sono state sperimentate le body-cam hanno avuto un effetto deterrente nei confronti dei comportamenti degli utenti, che spesso è meno aggressivo di fronte a una telecamera. C’è da dire però che in questo modo l’attività dell’agente è registrata e c’è sempre un po’ di preoccupazione, quindi proviamo e vediamo». Anche dalla sigla Cub (Confederazione unitaria di base) si guarda con favore alla sperimentazione, anche se con qualche punto fermo: «Le body-cam possono essere un valido strumento a garanzia dell’operatore e a difesa del cittadino, specie nei contenziosi legali - afferma la portavoce Maria Teresa Turetta - ma serviranno regole certe, da definire mediante tutti gli accordi sindacali che sarà opportuno sottoscrivere prima della sperimentazione». (g.m.c.)