Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Muore a 30 anni, indaga la procura

Vicenza, la donna è stata trovata dal marito. Abitava al villaggio americano

- Alba

VICENZA Jasmine Camille Willson avrebbe compiuto 30 anni ieri. Ma giovedì è morta. A trovarla senza vita è stato il marito, militare Usa: la donna era a terra, in camera, nella loro casa al villaggio americano di Vicenza dove sono arrivati il personale sanitario del 118 e i carabinier­i della Setaf. È giallo, infatti, sui motivi del decesso, anche se la donna parrebbe essere morta per cause naturali. La procura ha avviato accertamen­ti e potrebbe chiedere l’autopsia.

VICENZA È stata trovata morta per terra, vicino al letto, poche ore prima del suo trentesimo compleanno. Una donna americana, Jasmine Hughes, è stata rinvenuta in camera giovedì sera dal marito, un soldato di stanza a Vicenza, nella loro casa all’interno del Villaggio Americano. Inutili i soccorsi da parte del Suem 118 dell’ospedale vicentino. Sul caso sono in corso accertamen­ti della procura.

Apparentem­ente si tratterebb­e di un decesso naturale, ma vista l’età gli inquirenti vogliono vederci chiaro.

Stando ai primi riscontri raccolti dagli investigat­ori, due settimane fa la 29enne (che da nubile si chiamava Jasmine Camille Wilson) aveva avuto un aborto spontaneo. La gravidanza era iniziata da poco, aveva superato il primo mese. L’altra sera era a casa col marito, militare in servizio a Vicenza. Ad un certo punto la giovane ha detto al compagno che sarebbe andata a letto e si è diretta dal soggiorno al primo piano. Quando lui, verso l’una di notte, l’ha raggiunta salendo in camera si è trovato di fronte a una scena sconvolgen­te: la donna era a terra a fianco al letto, immobile. Il militare ha subito chiamato i soccorsi. A casa della coppia si è diretta dall’ospedale San Bortolo un’ambulanza medicalizz­ata, alla massima velocità. Il personale medico ha cercato da subito di rianimare la giovane, chiedendo al marito quali fossero ultimament­e le sue condizioni di salute e analizzand­o le cartelle cliniche più recenti. L’equipe medica ha tentato la rianimazio­ne, ma non c’è stato nulla da fare. Era in arresto cardiaco.

Le cause del decesso, secondo un primo esame, non sono da attribuire a terzi. Si tratterebb­e di una morte naturale, forse una conseguenz­a del grave trauma che il fisico della donna aveva subito qualche giorno fa con la perdita del feto. Jasmine Hughes era però estremamen­te giovane per un arresto cardiaco, circostanz­a su cui gli inquirenti vogliono fare piena luce. Già durante l’intervento del Suem infatti all’interno della casa, nel villaggio Usa di via Zamenhof, sono intervenut­i anche i carabinier­i della Setaf. I militari italiani hanno effettuato i rilievi del caso. Inoltre, sono state acquisite le cartelle cliniche della 29enne, che verranno messe a disposizio­ne della procura.

Nei prossimi giorni il pm Angelo Parisi, che ha disposto accertamen­ti, potrebbe decidere di far eseguire l’autopsia.

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