Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Film, paure e favole in scena a Chioggia con il regista Segre
Il regista padovano Andrea Segre da domani a domenica porta il cinema in laguna, con autori, laboratori e libri. «Frequentare ed elaborare il timore del diverso, è il modo per superare le paure. E anche le fiabe aiutano»
Alla laguna sud è legato da fili familiari e da lì è partita la sua storia cinematografica, quantomeno di finzione. Perchè nella laguna di Chioggia è ambientato il suo primo film, Io sono Li, portato alle Giornate degli Autori nel 2011 e da lì partito per un bel viaggio internazionale, fino a vincere il premio Lux nel 2012. Ed è a Chioggia che Andrea Segre, regista padovano di film e documentari sempre molto attento alla realtà, ambienta il festival Laguna Sud, arrivato alla quarta edizione, in scena nella cittadina veneziana dal 22 al 26 agosto, giusto qualche giorno prima dell’avvio ufficiale della Mostra del Cinema. Il festival segue lo slogan del «cinema fuori dal palazzo». Quattro i film: due visti lo scorso anno alla Mostra del Cinema e alle Giornate degli Autori (Nico 1988 di Susanna Nicchiarelli, che sarà proiettato il 22 e Dove cadono le ombre di Valentina Pedicini, il 23) e due da altri festival: Corpo e anima di Ildikò Enyedi (il 24) e A Ciambra di Jonas Carpignano sabato 25. Quest’anno il tema è la paura del diverso. Per quattro giorni, lavorerà una decina di giovani videomakers a Chioggia per partecipare al laboratorio di cinema del reale condotto da Segre insieme a Michele Ajello e Davide Crudetti di ZaLab: «Chi ha paura del barbasucòn?». «Anche le mie zie mi raccontavano la storia del barbasucòn per farmi addormentare – spiega Segre. Ma lì dove la paura è uno strumento delle favole diventa un’emozione con la quale impari ad avere a che fare. Quando invece diventa qualcosa che serve a non sapere è più pericolosa. Manderemo in giro i ragazzi, che provengono da tutta Italia, per le calli di Chioggia per realizzare dei corti documentari che poi si vedranno domenica 26. La paura è un sentimento che non è giusto negare - aggiunge Segre – ma che bisogna saper frequentare per poterla elaborare e superare insieme. In questo le favole, anche quelle della tradizione popolare, possono aiutare. Il tema è: il cinema documentario può riscoprire e reinventare queste favole? Oggi
in giro vedo gente che utilizza questa emozione per evitare di pensare e questo laboratorio può aiutare a riflettere». Accanto a film e laboratorio, anche la presentazione di due libri e una pièce teatrale. Uno dei libri è quello dello stesso Segre, La terra scivola (Marsilio), presentato il 23 alle 19 nel cortile di Palazzo Grassi a Chioggia, l’altro è di Pietro Del Soldà, (il 24 stessa ora e stesso luogo), Non solo di cose d’amore (Marsilio). Il finale è affidato alla visione dei corti prodotti dai ragazzi e alle 21, sempre nel cortile di Palazzo Grassi, andrà in scena Ombre – paure tra favole e vino, reading a due voci con Mirko Artuso e la musica di Sergio Marchesini (le proiezioni avranno un doppio orario. Alle ore nel chiostro dell’Isola di San Domenico e, data la capienza ridotta di posti a sedere, anche nel vicino cortile di Palazzo Grassi alle 21.30. Tutti gli incontri a ingresso libero, per info: www.giornatedegliautori.com; www.eventi.chioggia.org). Finito l’impegno di Laguna Sud, Segre tornerà dietro la macchina da presa per il documentario su Marghera e sta scrivendo un nuovo film: «Avrò di nuovo a che fare con la laguna, ma questa volta rivolgerò lo sguardo a Venezia», racconta. Un film che godrà del supporto della nuova film commission, alla quale la Regione sta lavorando? «Vedremo come si articolerà la film commission – dice Segre – ho avuto un colloquio con l’assessore regionale e mi ha assicurato che c’è lo sforzo di tutta la giunta per partire. Bisognerà vigilare perché vada nella direzione dell’allargamento delle professionalità presenti sul territorio e non che sia uno strumento per fare pubblicità al territorio».