Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il Lampertico sceglie la settimana corta Il preside: «Lo hanno chiesto le famiglie e speriamo così di attirare più studenti»

- Elfrida Ragazzo

VICENZA Richiesta da studenti e famiglie, all’Ipsia Lampertico arriva la settimana corta. Trentadue ore di lezione spalmate su cinque giorni invece che sei. Tutti in classe dal lunedì al venerdì, con levataccia per essere in aula alle 7.40, e due rientri al pomeriggio. La scuola chiusa il sabato, infatti, impone di recuperare le ore perse durante gli altri giorni della settimana. L’istituto profession­ale di viale Trissino ha deciso di prolungare l’orario scolastico il martedì e il giovedì, dalle 13.50 alle 15.50. Gli studenti si fermeranno a scuola per le due ore da recuperare a rotazione: alcune classi il martedì e altre il giovedì, a seconda del calendario predispost­o dai vertici della scuola. «Un giorno di lezione in meno potrebbe attirare maggiore utenza – sottolinea il preside scolastico Aldo Delpari –. Così facendo ci allineiamo a quelle scuole della città che già fanno cinque giorni. È una sperimenta­zione, si può sempre tornare a com’era prima. Inoltre, avevamo ricevuto anche sollecitaz­ioni dalla Provincia (che la ha gestione delle scuole superiori, ndr)».

Nell’anno scolastico al via il 12 settembre, il Lampertico è l’unico che si aggiunge a quelli già «convertiti» da tempo alla settimana corta. A Vicenza sono sei: l’istituto profession­ale Montagna, i tecnici commercial­e Piovene, Fusinieri, il tecnico e alberghier­o Da Schio, il liceo Fogazzaro e il biennio del liceo Lioy. Rimangono con le lezioni dal lunedì al sabato i licei Pigafetta e Quadri, i tecnici Rossi, Canova e Boscardin. Prima di arrivare ai voti in consiglio d’istituto, l’organo che riunendo le varie componenti scolastich­e è deputato ad assumere queste decisioni, i vertici del Lampertico hanno fatto un sondaggio tra studenti e famiglie, oltre che aver chiesto il parere del collegio degli insegnanti. «I docenti hanno approvato a larga maggioranz­a, così come ragazzi e famiglie, sentiti attraverso un sondaggio, hanno dato parere favorevole» aggiunge Delpari.

Nella pausa pranzo chi deve rimanere il pomeriggio per il rientro di due ore potrà acquistare panini, pizzette o altro da un mini bar che verrà allestito all’interno della scuola, oppure ordinare via sms qualcosa che poi verrà portato dalla ditta Picchio d’Oro, che ha partecipat­o al bando indetto dalla scuola per la ristorazio­ne. Il pranzo potrà essere consumato in spazi ricavati all’interno dell’istituto.

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