Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
San Bonaventura, il progetto avanza la chiesa sarà teatro contemporaneo
Pubblicato il bando per trasformare l’ex edificio religioso in centro culturale e sala destinata ad ospitare parte della programmazione di «Operasteate»
BASSANO Via libera dall’amministrazione comunale alla procedura per il secondo, e ultimo, stralcio dell’intervento di recupero e conversione della chiesa di San Bonaventura.
Di proprietà comunale, sconsacrata da tempo, da luogo di preghiera e di sofferenza diventerà un moderno centro artistico-culturale. Salvata dalla demolizione, assieme al nucleo storico da cui in seguito si sviluppò il vecchio ospedale di viale delle Fosse, l’ex chiesa diventerà il punto di riferimento dei progetti artistici di Operaestate (danza e teatro), ma sarà anche la sede di incontri e concerti in virtù della posizione strategica in cui si trova e dell’ottima acustica.
Ieri la pubblicazione del bando di gara per la progettazione definitiva ed esecutiva della fase conclusiva di lavori il cui valore è stato calcolato in 400mila euro. «In gran parte saranno coperti con gli utili della municipalizzata Farmacasa e con quelli di Etra - anticipa Roberto Campagnolo, assessore alla Cura urbana L’obiettivo è di affidare il cantiere entro la fine dell’anno. I contenuti del progetto sono stati definiti assieme ai tecnici di Operaestate per adeguare il sito alle esigenze artistiche e di una platea con circa 140 posti a sedere. Il palcoscenico, modulabile, si troverà di fronte all’altare maggiore, che viene mantenuto, come tutti gli altri elementi architettonici e strutturali espressione del culto».
La seconda tornata dell’intervento prevede diverse opere interne ed esterne tra le quali il consolidamento e l’integrazione del pavimento, in particolare quello marmoreo dell’abside. Gli impianti elettrico e del riscaldamento saranno rifatti e installati quelli audio e video. Ci sono poi i serramenti da sostituire e gli intonaci esterni da restaurare, compreso il porticato a sud ma, come precisa il vicesindaco «il grande murales sul lato nord non sarà cancellato» anche se in passato ha sollevato polemiche. Qualche opera interna era stata eseguita nel primo stralcio, ma un imprevisto non ha permesso di completare il progetto. «Nel corso dei lavori sono emerse delle criticità sulla copertura dell’edificio che abbiamo dovuto sistemare - ricorda Campagnolo - È stato necessario approvare una variante e sono stati spesi i 550mila previsti. Siamo quindi stati costretti a rivedere il secondo stralcio». Per l’area che si sviluppa di fronte all’accesso principale dell’ex luogo di culto, un tempo usata come parcheggio e ora pedonale e delimitata da fioriere, non sono previste modifiche sostanziali. Anche se Campagnolo vorrebbe recuperare l’idea del sagrato, una sorta di piazza.
Oltre all’iter per San Bonaventura, nell’ufficio tecnico comunale si continua a pensare ai due ponti principali della città. Se per il restauro di quello degli alpini, dopo la rescissione del contratto con la Nico Vardanega Costruzioni, si attende di poter affidare i lavori alla Inco di Pergine - seconda classificata - per il ponte della Vittoria sta prendendo piede la possibilità di procedere con una nuova analisi della situazione. «Per integrare quella eseguita del 2015 che evidenziava infiltrazioni, fessurazioni e parti in ferro scoperte, ma non tali da richiedere un intervento urgente puntualizza l’assessore Campagnolo - Se l’indagine rileverà un peggioramento, interverremo».
Campagnolo Utili di Farmacasa e di Etra saranno usati per i lavori
Il palco, modulabile, si troverà di fronte all’altare maggiore, che viene mantenuto