Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Secessione dei ricchi» Petizione contro il Veneto Ciambetti: Si studino la carta costituzionale
VENEZIA Dell’autonomia si è detto e scritto di tutto. Una petizione su Change.org però ancora mancava. Ci ha pensato non un arrabbiato attivista da meetup, bensì un docente di Economia applicata dell’Università di Bari, Gianfranco Viesti. La tesi del professore è draconiana: se passa la richiesta sulle ventitré materie avanzata dal Veneto dopo il referendum del 22 ottobre 2017, si tratterà di una secessione di stampo bossiano. Con buona pace della nuova «Lega sovranista». Il rischio, secondo Viesti, è che le regioni ricche lo diventino ancora di più e che quelle del sud, più povere, si impoveriscano ulteriormente. Tanto che il nome della petizione si discosta considerevolmente dal lessico accademico e suona così: «No alla secessione dei ricchi». Ecco, se non si entra nel campo della lotta di classe declinata in versione regionalistica, poco ci manca. Quattro giorni fa è stata lanciata la petizione su una delle piattaforme più gettonate dal mondo della sinistra e del M5s. Inizialmente le firme erano poche decine, poi, ieri, l’intervista su Il Fatto Quotidiano ha fatto schizzare il conteggio a 5000, complice anche il rimbalzo sui social network. Viesti punta il dito, fra le tante Regioni che hanno chiesto diverse gradazioni di autonomia, proprio sul Veneto che vorrebbe trattenere sul territorio le risorse corrispondenti alle 23 materie. Viesti parla di «equazione semplice»: più soldi alle Regioni ricche significa meno risorse per le altre. Il professore ammette di non essere un costituzionalista ma descrive un «tema di diritti se per ricevere servizi fondamentali devo essere nato in una Regione ricca». Alza un sopracciglio ma non nasconde un mezzo sorriso Roberto Ciambetti, presidente del consiglio regionale: «A me pare che sia un professore che sta cercando visibilità e sembra piuttosto chiara anche la sua collocazione politica. Al netto di questo, dice cose assolutamente strampalate, consiglio caldamente un ripasso degli articoli 116-117 della carta costituzionale, dato che ciò che stiamo chiedendo è rigorosamente all’interno del quadro costituzionale».