Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vaccini, domani inizia l’asilo ma è caos E a Nordest ogni Regione per conto suo
Veneto, 18mila non in regola. I Comuni non accettano l’autocertificazione
VENEZIA Domani Nido e materne riaprono i battenti ed è di nuovo caos sull’obbligo vaccinale introdotto proprio a partire da quest’anno scolastico dalla legge Lorenzin. La normativa impone ai minori da zero a 16 anni dieci vaccinazioni (anti-poliomelite, antidifterica, antitetanica, antiepatite B, anti-pertosse, antiHaemophilusinfluenzae, anti-morbillo, anti-rosolia, antiparotite e anti-varicella), pena il divieto alla frequenza dell’asilo per i piccoli da zero a 6 anni e per tutti una multa fino a 500 euro. Ma una circolare emanata a luglio dal ministro della Salute, Giulia Grillo, ha rimesso tutto in discussione,
consentendo ai genitori di presentare anche solo l’autocertificazione o un documento dell’Usl che accerti la prenotazione delle vaccinazioni mancanti, in attesa che la Camera voti, i prossimi 12 e 13 settembre, il rinvio dell’obbligo al prossimo anno scolastico. Già licenziato dal Senato all’interno del decreto Milleproroghe. Intanto nel Nordest ogni regione va per conto proprio. Il Trentino fa sapere che «non sarà consentita la frequenza ai bambini non in regola» e annuncia la presenza, domattina, della polizia locale davanti a Nido e materne. La Regione Emilia Romagna ha approvato una legge che impone, per l’ammissione al Nido, i 10 vaccini ai piccoli da zero a 3 anni, mentre la Lombardia, che grazie all’obbligo ha raggiunto una copertura del 95%, stando alle parole dell’assessore al Welfare, Giulio Gallera, «continuerà a convocare le famiglie dei bimbi inadempienti per convincerle che le vaccinazioni rappresentano l’unico modo di proteggere i propri figli e la comunità». In Veneto, che conta 81.425 minori inadempienti — dei quali 18.367 da zero a 6 anni —, il quadro è ancora più variegato. Se da una parte la Regione ha ufficialmente comunicato di aver recepito la circolare del ministro Grillo e quindi di accettare in sostituzione al libretto vaccinale l’autocertificazione o la prenotazione all’Usl, dall’altra i sindaci (che gestiscono gli asili comunali) e i presidi continueranno a rispettare l’obbligo imposto dalla legge Lorenzin fino a che la Camera non voterà la proroga di un anno.
«Al momento abbiamo accettato libretto vaccinale, attestazione vaccinale rilasciata dall’Usl per segnalare che il bambino è in regola, certificato di stato vaccinale, contenente anche l’elenco dei sieri assunti, autocertificazione e prenotazione — dice Stefano Cecchin presidente della Fism, la Federazione delle materne parificate —. Questo sia per i bimbi del primo anno, sia per quelli già iscritti. La Regione ci ha chiesto di fare controlli a campione sull’autenticità della dichiarazione sostitutiva ma non spetta a noi, bensì alle Usl. Non lasceremo fuori nessuno, fatta eccezione per i piccoli privi di qualsiasi documentazione».
Chiameranno invece il sindaco e le forze dell’ordine i dirigenti scolastici aderenti all’Associazione nazionale presidi. «Siamo dirigenti dello Stato e quindi non possiamo non applicarne le norme — ragiona il professor Armando Tirelli, presidente regionale — l’ho detto anche all’assessore alla Sanità, Luca Coletto, tre giorni fa. Non c’è ancora una modifica alla legge Lorenzin, dunque per noi vale l’obbligo. E poi il diritto alla salute arriva un centimetro prima di quello all’istruzione. Gli alunni non in regola resteranno fuori da scuola, inviteremo i genitori a riportarli a casa e se faranno resistenza dovremo ricorrere alle forze dell’ordine». In linea Maria Rosa Pavanello, presidente di Anci Veneto: «La circolare non ha valore di legge, per noi vale la normativa sull’obbligo, anche per evitare ricorsi». «In effetti presidi e sindaci che ritengono di non dover applicare la circolare Grillo, da un punto di vista giuridico non sbagliano — conviene Fabrizio Boron, presidente della commissione Sanità in Regione —. Una circolare non ha valore di legge, perciò se non ci sono leggi o decreti abrogativi, la norma statale prevale».