Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Parte il «totoleoni» e la giuria si mobilita per Oleg Sentsov
Il conto alla rovescia per scrivere la parola «fine» su questa edizione della Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia è iniziato ieri mattina, con la partenza per il centro storico della giuria di Venezia 75, capitanata dal regista messicano Guillermo Del Toro. Una riunione al termine della quale tutti i nove premi che la giuria assegna – dal leone d’oro alle coppe Volpi – dovrebbero aver trovato posto, in un complicato risiko. A giudicare dalle stellette che circolano al Lido, il titolo che sembra mettere d’accordo tutti è Roma di Alfonso Cuarón. E se i giurati saranno convinti, anche le ragioni di opportunità – il regista, messicano, è amico e sodale del presidente; il suo film è targato Netflix – potranno essere superate. Si sa che Naomi Watts è impazzita per il film di Roberto Minervini, What you gonna do when the world’s on fire e che a molti è piaciuto Nuestro tiempo di Carlos Reygadas; e che per le Coppe Volpi, oltre che delle attrici di The Favourite (con preferenza per Olivia Colman) sarebbero in gioco anche Clare Foy di First man e Tilda Swinton di Suspiria. Intanto dalla giuria arriva una foto di gruppo con un appello alla liberazione del regista Oleg Sentsov, condannato a vent’anni da un tribunale militare russo nel 2015. Un messaggio forte, prima dei lustrini di stasera. Sul red carpet una De Lorean autentica (protagonista di Driven, film di chiusura) saluterà premiati e autorità.