Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Meno figli e meno donne in età fertile»
PADOVA Professor Gianpiero Dalla Zuanna, lei è ordinario di Demografia al Dipartimento di Scienze statistiche dell’Università di Padova: conferma il crollo delle nascite?
«Sì. Fino agli anni 2008/2010 il trend era positivo, grazie all’”iniezione” di bambini degli immigrati e alla ripresa della fecondità delle donne italiane. Ora siamo in crisi per tre motivi». Cioè?
«Primo: il minor ingresso in Italia di stranieri, specialmente in età fertile. Continuano ad arrivare le badanti, che però non fanno figli, e in compenso molti immigrati stanno tornando nei Paesi d’origine o se ne vanno nel resto d’Europa. In questo momento l’Italia non è una terra amichevole e non garantisce più molto lavoro, nemmeno sul fronte dei mestieri meno ambiti, anche a causa della crisi dell’edilizia». Il secondo motivo?
«Da dieci anni la generazione del baby boom continua a uscire dall’età fertile. Diminuiscono le donne italiane in età fertile». Il terzo?
«Il calo anche della fertilità individuale, nel senso che le donne italiane fanno meno figli».
Conferma che la diminuzione degli alunni riguarda soprattutto i piccoli e non c’entrano la dispersione scolastica alle superiori o l’abbandono da parte degli stranieri?
«L’importante calo delle nascite sta avendo un effetto pesante nelle scuole elementari ma anche dell’infanzia, soprattutto nelle più piccole, che non riescono più a raggiungere i numeri per formare tutte le classi».
E infatti più di una volta gli asili privati parificati, che nel Veneto sono la maggioranza, hanno sottolineato il rischio di chiusura.
«Eh sì, anche perché con meno iscritti diventano più costosi di quelli comunali, quindi meno appetibili. La situazione è grave, interi zone della regione possono contare solo su Nido e materne parificati». La soluzione?
«Bisogna che la politica si interroghi sul problema e lo risolva con stanziamenti adeguati».