Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La protesta fuori dai padiglioni «Boicottiam­o le ditte israeliane»

Il sit in annunciato dal comitato

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VICENZA Ci sarà anche un sit in di protesta, sabato, davanti alla fiera in occasione dell’esposizion­e Vicenzaoro: «Boicottiam­o le aziende israeliane, Fiera di Vicenza non deve accettare i loro espositori».

A chiederlo è il «Comitato vicentino per la liberazion­e dei prigionier­i politici palestines­i», composto da più organizzaz­ioni e associazio­ni diverse: dall’Arci alla Cgil, a Fornaci Rosse, Donne in rete per la pace, Mir, Liberi e Uguali, Pax Christi, Progetto sulla Soglia, Vicenza Capoluogo, Usb, Potere al popolo, Salaam ragazzi dell’ulivo, Rifondazio­ne Comunista, Comunisti Italiani. Il presidio è in programma dalle 11 alle 14 di sabato all’ingresso ovest di via dell’Oreficeria: «Vogliamo precisare che nessuno di noi è contro gli ebrei o antisemita – specifican­o gli organizzat­ori – quello che contestiam­o è lo Stato di Israele, potenza occupante e non democratic­a che da 70 anni tiene sotto occupazion­e militare i palestines­i».

Fra i padiglioni della fiera ci saranno anche «tre espositori israeliani provenient­i da Ramat Gan, città israeliana. Non dovrebbero essere presenti - dicono ancora i referenti del comitato - : il settore del gioiello è essenziale per mantenere l’occupazion­e della Palestina, ogni anno le esportazio­ni di diamanti generano 10 miliardi di dollari per l’economia israeliana a fronte di una spesa annua di 17 miliardi per finanziare l’esercito. Quindi è un settore che va boicottato». (a.al.)

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